Un recente studio mostra un trattamento efficiente per il cancro alla prostata utilizzando un farmaco derivante da batteri che vivono sul fondale dell’oceano, Wst11.
Si tratta di una terapia fotodinamica, che apre una nuova frontiera alla lotta contro il cancro alla prostata, che involve tre componenti chiave: una sostanza fotosensibile, radiazione, e l’ossigeno tissutale. Il trattamento consiste nell’ iniettare il farmaco fotosensibile, WST11, nel flusso ematico di un paziente. Questo composto rilascia radicali liberi che distruggono le cellule circostanti quando viene attivato ad una determinata lunghezza d’onda del laser.
La terapia radicale, comporta la rimozione chirurgica o l’irradiamento dell’intero prostata, e come ben sappiamo ha significativi effetti collaterali a lungo termine e provoca disfunzione erettile per tutta la vita e circa uno su cinque pazienti soffrono anche di incontinenza.
Lo studio pubblicato da The Lancet Oncology ha osservato che circa la metà (49 per cento) di 413 pazienti trattati con carcinoma prostatico a basso rischio è andato in remissione completa rispetto al 13,5 per cento nel gruppo di controllo che non hanno ricevuto alcun trattamento. Inoltre, le probabilità di metastasi sono stati tre volte inferiore per i pazienti in terapia fotodinamica. Altri vantaggi con WST11, sono solo problemi urinari risolvibili entro tre mesi, e senza significativi effetti collaterali.
Il trattamento fotodinamico è applicabile ai tumori della pelle, lesioni pre tumorali, acne e altre malattie infiammatorie ma potrebbe essere esteso in pazienti con tumore prostatico localizzato. I risultati sono sorprendenti e la notizia incoraggia gli uomini con cancro prostatico localizzato, offrendo un trattamento che può eliminare il tumore senza rimuovere o distruggere la ghiandola prostatica.
Fonte : Prostate cancer drug based on sea-bed bacteria brings complete remission for half of patients
Le indicazioni contenute in questo sito non devono in alcun modo sostituire il rapporto con il medico. E’ pertanto opportuno consultare il proprio medico curante e/o lo specialista.