Negli Stati Uniti e in Europa, le infezioni vaginali sono una delle cause più frequenti di visita medica delle donne, e sono il motivo di oltre 10 milioni di visite ogni anno. Le infezioni vaginali da candida sono molto comuni tra le adolescenti e le donne adulte, si stima infatti che il 75% circa delle donne prima o poi nella vita sarà colpita dalla candidosi. Le infezioni vaginali da candida possono causare: dolore, prurito, rossore, perdite vaginali torbide e di colore bianco, dolore durante la minzione e, a volte, macchie bianche sulla pelle della zona vaginale. Vi è uno spaventoso aumento di episodi fra le bambine e le giovanissime, a sottolineare quanto sia una problematica ancora molto sottovalutata e di cui si rende sempre più urgente fare della buona informazione ed educazione sanitaria per le donne di oggi e di domani. La condizione più nota della diffusione della Candida nell’organismo è sicuramente quella della candidosi vaginale. In condizioni normali la vagina contiene famiglie bilanciate di lieviti (tra cui la Candida) e batteri, tra i quali i Lattobacilli che producono sostanze acide, che impediscono una crescita eccessiva di lieviti. Questo equilibrio può rompersi e determinare l’infezione da lieviti, che si manifesta con prurito, bruciore e altri segni e sintomi tipici di infezione. La Candida albicans è il più comune tipo di fungo all’origine delle infezioni vaginali micotiche, anche se talvolta ne sono responsabili altri tipi di Candida. Le infezioni causate da altri funghi possono essere più difficili da trattare e richiedere terapie più aggressive. La candida può proliferare negli ambienti umidi e bui, quindi gli abiti (soprattutto la biancheria intima) troppo stretti o fatti di materiali come il nylon che intrappolano il calore e l’umidità potrebbero favorire la comparsa dell’infezione. In realtà, l’infezione vaginale rappresenta la manifestazione di un’infezione che ha origini ben più lontane, ovvero l’intestino. La Candida è prima di tutto un fungo che colonizza fisiologicamente la mucosa intestinale, rappresenta cioè un commensale che vive normalmente all’interno del nostro intestino assieme a circa 400 specie di microrganismi benefici diversi. E’ quindi un fungo presente in ciascuno di noi, maschi e femmine, sotto forma di lievito innocuo, utile per la digestione dei carboidrati. La sua proliferazione è tenuta costantemente sotto controllo dal sistema immunitario e dalla microflora benefica residente nell’intestino. Nello specifico, una particolare specie di battei chiamata Lattobacilli sorveglia la proliferazione della candida. Il Lactobacillus è un genere di batteri Gram-positivi anaerobi facoltativi o microaerofili di forma bastoncellare. In natura ne esistono almeno 60 specie e costituiscono la maggior parte del gruppo di batteri lattici, così chiamati in quanto la quasi totalità dei loro membri converte il lattosio e altri zuccheri in acido lattico mediante la fermentazione lattica. Sono molto comuni e di solito non patogeni. Negli esseri umani sono presenti nella vagina e nel tratto gastrointestinale, in cui sono simbiotici e costituiscono una piccola parte del microbiota umano. I lactobacilli producono soprattutto acido lattico per fermentazione degli zuccheri, riducendo il pH dell’ambiente in cui crescono, ma anche acido acetico, etanolo, anidride carbonica ed altri composti secondari. L’acidificazione del loro ambiente inibisce la crescita di alcuni microrganismi patogeni. Questa funzione ha riscontro nella vagina, dove il Lactobacillus costituisce il 97%-98% della flora microbica normale ed evita la proliferazione di altri microrganismi mantenendo il pH su valori attorno al 5. La candidosi insorge quando, o per cattiva alimentazione o per terapie antibiotiche, le colonie di Lactobacillus muoiono e il micete Candida albicans, costituente il 2%-3% della flora normale, prolifera eccessivamente. Queste due specie di batteri e miceti, competono l’un l’altro per la stessa fonte di cibo, ovvero gli zuccheri. Così quando la flora di Lattobacilli risulta insufficiente nel contrastare la Candida, questo trovando più cibo disponibile e meno specie batteriche intestinali che la contrastano, prende il sopravvento sugli altri organismi presenti, creando una condizione di disequilibrio intestinale, chiamato anche disbiosi. Nel processo di transizione da microrganismo commensale a microrganismo patogeno, la Candida attua una vera e propria trasformazione del suo aspetto: dalla forma di spora tondeggiante di lievito innocuo e silente che aderisce alle mucose senza lederle, cambia nella forma attiva di ifa, in grado di penetrare e invadere i tessuti fino a raggiungere il torrente sanguigno e i vasi linfatici. La Candida cosi riesce a disseminarsi nell’intero organismo, fino a giungere anche sedi lontane quali la pelle, la cavità orale, le mucose genito-urinarie, divenendo una vera e propria “sindrome da lievito”. Lo sviluppo delle ife, si accompagna oltre alla proliferazione massiva della Candida e alla colonizzazione di mucose e tessuti a livello sistemico, anche alla produzione di molecole pro infiammatorie. Queste molecole svolgono un ruolo importante per la difesa immunitaria, contribuiscono infatti al processo di proliferazione di alcune cellule coinvolte nei processi infiammatori e immunitari dell’organismo da parte delle cellule epiteliali innescando una risposta infiammatoria, che si manifesta con svariati disturbi e sintomi, in particolare a carico degli apparati gastrointestinale, urogenitale, del sistema nervoso e di quello immunitario.
References
Guaschino S, Benvenuti C, SOPHY Study Group. SOPHY project: an observational study of vaginal pH and lifestyle in women of different ages and in different physiopathological conditions. Minerva Ginecol. 2008, 60:1-10