Approfitto dell’attenzione mediatica “coronavirus” per fare il punto della situazione sulle sostanze modulanti il sistema immunitario.
Purtroppo sto notando che una parte (fortunatamente non tutta) dell’informazione mediatica e (con rammarico) anche parte di quella medica, che ci giunge, continua a fingere o ancor peggio a denigrare, sostanze utilizzate per modulare il sistema immunitario che da anni hanno una acclarata e documentata sicurezza e validità scientifica.
Mi riferisco principalmente a Vitamina C, Vitamina D, Betaglucani estratti da funghi, Probiotici, Zinco, Vitamine del Gruppo B ed Echinacea.
Probabilmente (la spiegazione che mi sono dato) questo sta accadendo per evitare di far credere alla popolazione che si possa “curare” con tali principi il “coronavirus”.
Io credo fermamente che NON si può e non si deve affermare che queste sostanze possano “curare” un soggetto affetto da infezione da coronavirus.
Ma sono altrettanto estremamente convinto che SI POSSA E SI DEBBA affermare che queste sostanze a dosaggi adeguati e sotto consiglio di esperti medici e farmacisti ESPLICANO un effetto positivo sulla modulazione del sistema immunitario, tali da prevenire OGNI forma di infezione che sia di tipo batterico, virale o micotica, sia che si tratti di virus della famiglia dei coronavirus o dell’influenza sia che si tratti di infezione da escherichia coli o da tubercolosi etc. etc.
Questo perché tutto ciò viene chiaramente affermato dalle più autorevoli riviste scientifiche e in Italia anche dal I Trattato di Nutraceutica Clinica libro scritto da Arrigo Cicero (Presidente Sinut) Alessandro Colletti (Farmacista e Professore Università di Torino) Francesco Di Pierro (Biologo, Farmacologo e dottore di Ricerca in Immunologia).
E mi dispiace notare come non si riesca a comprendere con un po’ di buon senso ciò che ho appena enunciato.
Detto questo eccovi cosa ci dice la letteratura scientifica su un gruppo di sostanze particolarmente attive, sicure ed efficaci nella modulazione del sistema immunitario sia nei pazienti immunodepressi, sia nei pazienti affetti da patologie tumorali (neoplastiche) sia negli atleti, i betaglucani da funghi;
Le capacità immunostimolanti dei funghi, in particolare di Ganoderma lucidum (Reishi), di Lentinus edodes (Shiitake), di Grifola frondosa (Maitake), di Cordyceps sinensis, di Agaricus blazei Murill Kyowa e del Pleurotus ostreatus sono state studiate in differenti studi clinici. In particolare, le loro proprietà benefiche sulla salute sono state sfruttate in Korea, Cina, Giappone e nella Russia orientale da diversi anni. I loro effetti sono stati attribuiti principalmente ai β-glucani, in particolare ai β-1,3-D-glucani e ai β-1,6-D-glucani, ma anche a polisaccaridi, proteine, terpeni, furani e altri composti a basso peso molecolare in essi contenuti. Il meccanismo tramite cui inibiscono la crescita tumorale avviene attraverso la stimolazione del sistema immunitario.
In particolare le sostanze attive derivate dai funghi intensificano la risposta immune innata e acquisita, attraverso l’attivazione delle cellule immuni effettrici, in particolare dei linfociti, dei macrofagi e delle cellule NK e con la conseguente produzione di citochine, interleuchine, TNF-α e INF-γ.
Per quanto riguarda il Ganoderma lucidum, la sua attività immunostimolante è stata associata ai polisaccaridi in esso contenuti. L’azione immunostimolante in pazienti con tumore al polmone ha suggerito il potenziale ruolo additivo nel trattamento del cancro dovuto ai polisaccaridi del fungo.
Uno studio clinico ha valutato i suoi effetti in pazienti con cancro in fase avanzata.
I partecipanti sono stati trattati con 1800 mg di polisaccaridi da assumere 3 volte/die prima dei pasti per 12 settimane. I risultati hanno mostrato un significativo aumento delle concentrazioni medie plasmatiche di IL-2, IL-6 e IFN-γ (p<0.05) e una riduzione dei livelli di IL-1 e TNF-α (p<0.05).
Di conseguenza, emerge dallo studio l’attività immunostimolante dei polisaccaridi estratti dal Ganoderma lucidum in pazienti con cancro avanzato.
Inoltre, una meta-analisi ha mostrato che i pazienti con tumore sottoposti a chemio/radioterapia trattati con Ganoderma lucidum hanno risposto meglio al trattamento rispetto alla sola chemio/radioterapia.
In aggiunta, in alcuni studi è stato dimostrato un miglioramento della qualità della vita rispetto ai controlli; il trattamento è risultato sicuro e ben tollerato con solo alcuni minimi effetti collaterali, tra cui la nausea e l’insonnia.
Infine, un altro studio ha valutato gli effetti della somministrazione di Ganoderma lucidum per 6 settimane in giocatori di calcio sottoposti ad un allenamento comprendente sia l’attività fisica, sia l’esposizione all’ipossia per 28 giorni; questo tipo di esercizio può agire sull’assetto dei linfociti T. I partecipanti allo studio sono stati divisi in tre gruppi, che hanno assunto rispettivamente 5 g/die o 2.5 g/die di estratto di Ganoderma lucidum o placebo. Al termine del trattamento, nel gruppo placebo è stata rilevata una riduzione significativa del rapporto CD4+/CD8+ , nel gruppo trattato con 2.5 g/die la riduzione è stata minore, nel gruppo trattato con 5 g/die i risultati sono stati migliori rispetto agli altri ma non statisticamente significativi. La somministrazione di Ganoderma lucidum ha evidenziato quindi un’interessante attività nella regolazione del sistema immunitario anche negli atleti.
Altri studi hanno coinvolto il fungo Lentinula edodes (Shiitake), il cui maggiore componente attivo è il β-glucano. Nel dettaglio uno studio clinico su 52 soggetti sani ha valutato gli effetti della somministrazione di 5 o 10 g/die di funghi per 4 settimane.
Il pattern di citochine secrete prima e dopo il consumo dei funghi è risultato cambiato significativamente con un aumento dei livelli di IL-4, IL-10, TNF-α e IL-1α e una riduzione dei valori del rapporto proteina infiammatoria dei macrofagi-1α/chemochine C-C ligando 3 (MIP-1α/CCL3) dopo l’assunzione di shiitake;
Il consumo regolare di shiitake migliora dunque la funzione immunitaria, come dimostrato dal miglioramento della proliferazione e dell’attivazione cellulare; inoltre le variazioni del pattern di citochine e della proteina c reattiva rivela una riduzione dell’infiammazione rispetto a prima dell’assunzione dei funghi.
Anche le proprietà di questo fungo sono state valutate in pazienti in chemioterapia per tumore al seno o gastrointestinale o in prevenzione delle recidive di tumore gastrointestinale. Durante la seconda somministrazione di funghi associata alla chemioterapia, sono stati evidenziati dei miglioramenti dei livelli della proteina acida immunosoppressiva, oltre che della qualità di vita in assenza di effetti collaterali.
Le proprietà immunomodulanti dei funghi sono state studiate anche in pazienti trapiantati. In particolare, un RCT ha valutato gli effetti della somministrazione di Cordyceps sinensis (1 g per 3 volte/die) in aggiunta alla terapia immunosoppressiva in pazienti con trapianto renale.
I risultati hanno mostrato che nel gruppo di trattamento attivo ci sono stati meno pazienti che hanno necessitato di terapia antirigetto;
L’incidenza di epatotossicità e nefrotossicità è stata notevolmente minore, i dosaggi di ciclosporina (immunosoppressore) dopo 2-6 mesi dal trapianto erano significativamente minori rispetto ai controlli, l’incidenza di nefropatia cronica da trapianto era minore e i valori di bilirubina totale, creatinina sierica, acido urico sierico, proteinuria nelle 24h e colesterolo totale erano significativamente minori rispetto ai controlli.
L’utilizzo di C. sinensis potrebbe quindi diminuire i dosaggi e le concentrazioni di ciclosporina riducendo gli effetti collaterali della terapia senza aumentare il rischio di rigetto acuto; questo inoltre può permettere di ridurre la proteinuria e ritardare la progressione della nefropatia cronica da trapianto.
Un altro nutraceutico con potenzialità immunostimolanti è il β-glucano estratto dal Pleurotus ostreatus, studiato in particolare in ambito sportivo a causa della sua capacità di diminuire la riduzione delle risposte del sistema immunitario indotte dall’esercizio di breve termine ad alta intensità. La supplementazione di β-glucano (100 mg/die per 2 mesi) ha consentito agli atleti del gruppo attivo di non subire la riduzione dell’attività delle cellule NK avvenuta nel gruppo placebo e pari al 28%.
Inoltre la somministrazione per 3 mesi di β-glucano derivato dal Pleurotus ostreatus in un studio ha dimostrato di ridurre le infezioni del tratto respiratorio superiore. Questo mostra le potenzialità del Pleurotus ostreatus come supplemento nutrizionale in atleti sottoposti a intenso esercizio fisico.
Infine, gli effetti immunostimolanti del Pleurotus ostreatus sono stati valutati nei bambini. Uno studio clinico ha osservato un gruppo di 175 bambini dai 3 ai 7 anni, che hanno avuto più di 5 infezioni respiratorie durante i 12 mesi prima dell’inizio della scuola: ai partecipanti è stato somministrato un supplemento con β-glucano e vitamina C o solo vitamina C per 12 mesi.
Nel gruppo di trattamento attivo il 36% dei bambini non ha sofferto di infezioni respiratorie confrontato con il 21% di chi non ha assunto nulla; inoltre sono risultati diminuiti anche la frequenza di influenza e patologie simil-influenzali e il numero di infezioni del basso tratto respiratorio.
Gli studi clinici hanno quindi dato prova dell’efficacia dell’uso dei funghi nella modulazione del sistema immunitario. Ulteriori studi ovviamente sono consigliati al fine di valutarne gli effetti nel lungo termine su un ampio ed eterogeneo gruppo di persone.
PER QUESTO CONTINUERO’ A STUDIARE ed a AGGIORNARVI.
Per combattere con la cultura e la divulgazione scientifica il virus più pericoloso: quello della ignoranza.
Dott. Atanasio De Meo
Farmacista;
Dottore in Scienze e Tecnologie de Fitness e dei Prodotti della Salute;
Diploma di Master in Nutrizione Clinica;
Biointegra 3.0
tel. 3924600170
email. nutrizioneebenessere.bio@gmail.com
Articolo molto interessante, sotto tutti i punti di vista. Volevo porre una domanda: nonostante i benifici di questi funghi sul sistema immunitario,dimostrati scientificamente, da qualche parte leggo che la micoterapia non è indicata in pazienti immunodepressi, il che pare un controsenso. Ma è vera questa cosa? Grazie.
Ciao Fabrizio ti chiedo scusa se ti rispondo solo ora, perdonami.
La micoterapia è indicata e validata anche e sopratutto in pazienti immunodepressi.
Purtroppo molto spesso alcune notizie presenti sul web non corrispondono alla verità scientifica.