Un vaccino è un preparato biologico in grado di stimolare il sistema immunitario a sviluppare una risposta immunitaria specifica contro uno o più agenti patogeni. Il processo che porta allo sviluppo di questa risposta immunitaria prende il nome di immunizzazione artificiale attiva. In particolare, i vaccini educano il nostro sistema immunitario a difenderci, in maniera tale da non farci ammalare di malattie infettive che potrebbero avere delle conseguenze devastanti per la nostra salute, andando dalla comparsa di condizioni mediche fortemente invalidanti fino al decesso del soggetto.
Infatti, anche se il nostro sistema immunitario è altamente efficiente nel proteggerci dai patogeni, esistono molte di queste malattie infettive che, appunto, non è capace di combattere autonomamente in tempo e che quindi potrebbero essere potenzialmente fatali per ciascuno di noi. Perciò, vaccinandoci, proteggiamo noi stessi e gli altri da queste drammatiche patologie, e contribuiamo a contrastare il fenomeno dell’antibiotico-resistenza, una grave minaccia per la salute pubblica.
La reverse vaccinology nasce verso la fine degli anni ˈ90 grazie alla collaborazione tra Rino Rappuoli e John Craig Venter, ed è un approccio innovativo e rivoluzionario per la progettazione di nuovi vaccini che si basa sul sequenziamento del materiale genetico (acido desossiribonucleico o DNA, e acido ribonucleico o RNA) dei patogeni. Attraverso la reverse vaccinology, i ricercatori riescono ad individuare un numero di antigeni maggiore, e al tempo stesso più velocemente, rispetto all’approccio tradizionale.
Dopo che questi antigeni sono stati identificati, a partire dal materiale genetico dei patogeni, si cerca di comprendere il loro ruolo biologico. Questo, permette ai ricercatori di escludere gli antigeni che non avrebbe senso includere nella formulazione di un vaccino, come ad esempio quelli che si localizzano all’interno dei patogeni, o quelli che subiscono maggiori cambiamenti nel corso dell’evoluzione, e ancora, quelli che non sono immunogenici. A questo punto, i ricercatori possono concentrarsi su quegli antigeni che vengono secreti o che si localizzano sulla superficie esterna dei patogeni, che vengono maggiormente conservati nel corso dell’evoluzione, e che sono immunogenici.
Seguendo l’approccio della reverse vaccinology, i ricercatori possono ottenere queste fondamentali informazioni, insieme a tante altre, sugli antigeni da poter prendere in considerazione per lo sviluppo di nuovi vaccini, a partire dal materiale genetico dei patogeni e attraverso l’utilizzo di sofisticati mezzi bioinformatici.
Ad oggi, la reverse vaccinology rappresenta una delle più importanti strategie scientifiche per la lotta contro i patogeni, per la prevenzione delle malattie infettive e per il miglioramento del benessere della salute pubblica.
Fonti:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3320742/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4821650/
https://www.scienzintasca.it/anticorpi-antigeni-e-amore/
https://www.scienzintasca.it/come-puo-essere-limmunita-specifica/
https://www.scienzintasca.it/farmaci-antimicrobici-e-come-usarli-al-meglio/
https://www.scienzintasca.it/perche-i-vaccini-ci-salvano-la-vita/
Ringraziamenti:
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