La psoriasi è una malattia cronica immuno-mediata e infiammatoria della pelle. E’ una patologia recidivante, non contagiosa e non infettiva, caratterizzata da una genesi multifattoriale, a cui concorrono fattori genetici e ambientali.
Il passaggio dalla forma latente genotipica, alla forma clinicamente evidente fenotipica della psoriasi, si realizza per l’intervento di una serie di fattori scatenanti, endogeni ed esogeni.
Traumi, episodi infettivi, periodo premestruale, pubertà, menopausa, eventi stressanti, farmaci (es beta-bloccanti, litio, antimalarici, FANS, progesterone e cortisonici), possono esacerbare la malattia
Tra i farmaci in particolare, i cortisonici, specie se somministrati per via sistemica, sono in grado di scatenare forme gravi di psoriasi .
Da non sottovalutare sono anche le abitudini soprattutto in riferimento all’assunzione di alcool, al fumo, alla dieta e all’attività fisica.
Le manifestazioni sono molto varie e coinvolgono diversi parti del corpo. Ma la psoriasi non è solo una malattia della pelle, ma una patologia sistemica che coinvolge molteplici organi e apparati (articolazioni, sistema cardiovascolare, metabolismo dei grassi e degli zuccheri). Imprevedibile per quanto riguarda la storia naturale e la sua eventuale progressione, si può presentare in varie forme cliniche con l’insorgenza di lesioni che possono essere classificate per gravità o per tipologia. Sono varie anche le terapie farmacologiche associate a questa patologia.
Al di là di questo recenti studi italiani hanno dimostrato una notevole connessione tra la psosiasi e l’obesità che sappiamo essere una condizione infiammatoria cronica di basso grado.
L’obesità può avere incidenza sia sulla farmacocinetica che sulla farmacodinamica delle terapie prescritte, soprattutto per quelle a dosaggio fisso non modulato in base al peso. Per questo è importante per i pazienti psoriaci perdere peso in modo da rendere i farmaci più efficaci e soprattutto per aumentarne la tolleranza. Perdere peso riduce anche la sindrome metabolica e la steatosi epatica cui pazienti sovrappeso e obesi sono soggetti.
La psoriasi è quindi più presente e aggressiva in soggetti con un grado di obesità da lieve a grave. Si fa riferimento sia la BMI che alla circonferenza addominale, ma soprattutto va considerata l’analisi BIA e nello specifico l’angolo di fase (PhA).
Anche se è ancora molta la strada da percorrere su questa e altre patologie della pelle pare che l’associazione tra la Dieta Mediterranea (DM) e la gravità della psoriasi sia notevole. Reali e concreti gli effetti benefici di una dieta secondo il modello alimentare mediterraneo, ricca di olio extravergine d’oliva, frutta, verdura, pesce, pollo e cereali integrali, come trattamento adiuvante economico e sicuro per i pazienti psoriasici.
Non esistono linee guida vere e proprie è per questo che è necessaria la presenza di un nutrizionista che possa valutare il tipo di alimentazione soggetto per soggetto. Sicuramente l’aderenza alla dieta mediterranea come detto in precedenza rappresenta un buon inizio, ma importante è anche una dieta antiinfiammatoria e che riduca lo stress ossidativo. Per cui una ricercata alimentazione con Vitamine A E C e oligoelementi con carattere antiossidante (ferro, manganese, zinco, selenio, rame) è fondamentale. Un ruolo principale rivestono la vitamina D e anche la fibra alimentare.
I MUFA (acidi grassi monoinsaturi) sono grassi “sani” e consigliati rispetto ai saturi. L’uso di OEVO (olio extravergine di oliva) è raccomandato per la percentuale di acido oleico che presenta e che protegge le membrane cellulari dallo stress ossidativo.
La Dieta Mediterranea è considerata un’alimentazione sana ed equilibrata: garantendo un’elevata varietà di cibi favorisce anche una maggiore adesione da parte del paziente a più lungo termine.
Un regime alimentare controllato e seguito da un nutrizionista può certamente aiutare quantomeno a ridurre l’aggressività della psoriasi.
Pertanto da nutrizionista vi suggerisco alcuni cibi da introdurre nella dieta:
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Pesci di acqua fredda come salmone, arringhe, trote ecc preferibilmente selvatici , per il loro contenuto in omega 3 e vitamina D
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Cereali, meglio se integrali, legumi, frutta, verdura semi (di zucca, di lino, di chia…)
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OEVO come condimento sempre a crudo.
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Carni magre di pollo, tacchino, coniglio (poca o pochissima carne rossa)
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Noci, mandorle, arachidi e frutta secca (moderatamente)
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Ovviamente da evitare cibi pro-infiammatori, l’alcol e anche di glutine anche perchè la maggior parte di pazienti affetti da psoriasi sono celiaci.
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Grassi saturi pochi quindi poco formaggio e latticini, burro, strutto, panna, margarina. Non usare cibi già pronti e precotti, impanati, prefritti, frutta candita, salse come la maionese, succhi di frutta, merendine confezionate e insaccati
Concludendo per aiutare in qualche modo un paziente con psoriasi occorre far attenzione a fattori ambientali, allo stile di vita, all’attività fisica, alla dieta con conseguente gestione del peso, all’approccio psicologico del paziente stesso che spesso evita la convivialità, i luoghi affollati, le “uscite” pubbliche proprio per questo senso di inadeguatezza.
“Dipende da noi essere in un modo piuttosto che in un altro.
Il nostro corpo è un giardino, la volontà il giardiniere.
Puoi piantare l’ortica o seminare la lattuga,
mettere l’issopo ed estirpare il timo,
far crescere una sola qualità di erba o svariate qualità,
lasciare sterile il terreno per pigrizia o fecondarlo col lavoro.
Il potere e l’autorità dipendono da noi.”
(William Shakespeare, Otello, atto I, scena III)
“LE INDICAZIONI CONTENUTE IN QUESTO SITO NON DEVONO IN ALCUN MODO SOSTITUIRE IL RAPPORTO CON IL MEDICO. E’ PERTANTO OPPORTUNO CONSULTARE SEMPRE IL PROPRIO MEDICO CURANTE E/O LO SPECIALISTA”
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