L’ istrionico ama stare al centro dell’attenzione, e lo fa manipolando la realtà. È seduttivo, esibizionista, curioso, estroverso, veste in modo molto vistoso, elegante, ma in realtà non è forte come potrebbe sembrare. Ha paura di restare solo, di soccombere alla vita perché non ha sviluppato un attaccamento sicuro durante l’infanzia.
Si identifica con il personaggio ideale voluto dal genitore, che deve primeggiare, essere ammirato, essere al centro.
Nelle relazioni sentimentali l’altro si sente controllato, non si fida e si sente in trappola.
In realtà queste persone recitano sul palcoscenico della vita con tante maschere, una per ogni occasione. Lo fanno quotidianamente per ricevere consensi. Se non ci fosse il pubblico infatti risulterebbero persone depresse.
Spesso siamo portati a confondere la personalità dell’istrionico con quella del narcisista. Quest’ultimo si ritiene una persona speciale e unica, richiede ammirazione da parte dell’ambiente e prova rabbia se viene criticato. Nelle relazioni tende a idealizzare l’altro se lo ammira e lo gratifica, ma lo disprezza e lo svaluta quando questo non soddisfa più i suoi bisogni. Come l’istrionico, anche esso ha bisogno di attenzioni dall’esterno. Il narcisista però richiede di essere considerato speciale mostrandosi anche arrogante e superbo, l’istrionico invece è più disposto a mostrarsi fragile e bisognoso se questo gli consente di ottenere attenzioni.
I social network non fanno altro che aumentare il rischio di sviluppare problemi alla propria personalità.
Come spiega Paolo Crepet, psichiatra e psicoterapeuta, che ho avuto il piacere di conoscere personalmente, esistono due livelli di narcisismo. Quello sano, rappresentato dalla componente fisiologica, l’amore per se stessi. Quello patologico, proprio di chi crede che il mondo giri intorno a lui. Indicatori significativi di un narcisismo patologico sono la “tipologia di foto postata sui social network e la quantità delle stesse. Pubblicare foto di sé in stile top model, non essendo un/una top model, utilizzare un abbigliamento particolarmente vistoso o mostrare nelle foto quello che non si è nella realtà non è altro che un’esteriorizzazione del sé, in mancanza del sé.”
L’influenza che i social network hanno sullo sviluppo di patologie è stato confermato da uno studio effettuato da un gruppo di scienziati della Swansea University, nel Regno Unito, e dell’Università Statale di Milano. Nessuno prima di questo aveva indagato se l’utilizzo problematico di internet potesse essere associato a tratti narcisistici. È stato dimostrato un aumento del 25% dei tratti narcisistici nelle persone che erano solite postare un alto numero di selfie.
Molto spesso si manifesta il bisogno compulsivo di sedurre. Questo è il risultato di un vuoto interiore che viene colmato da like e commenti di apprezzamento, spesso finti.
È normale che le persone con queste tipologie di caratteristiche di personalità hanno bisogno di un mezzo qualsiasi per sentirsi al centro, perché si nutrono dell’attenzione altrui.
Purtroppo anche se non ce ne accorgiamo, pubblicare sui social eccessivi contenuti che idealizzano la propria persona, innesca un meccanismo di auto-esaltazione che può sfociare nel patologico.
Quindi è necessario utilizzare in modo corretto e consapevole tutte le nuove tecnologie delle quali disponiamo, per evitare l’insorgenza di patologie.
Michelini, Gabbard, Carcione, Nicolò, Procacci, Semerari, Crepet, Truzoli, Di Bitonto