Nutrizione sportiva – La glutammina come amminoacido anti fatica

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La glutammina è un amminoacido essenziale ampiamente utilizzato nella nutrizione sportiva, soprattutto a causa del suo ruolo immunomodulatore. Tuttavia, la glutammina svolge altre funzioni biologiche, come la proliferazione cellulare, la produzione di energia, la glicogenolisi, il tampone di ammoniaca ed il mantenimento dell’equilibrio acido base. Recentemente, questo amminoacido è stato studiato, oltre che per il suo effetto sul sistema immunitario, anche come molecola anti fatica. In particolare sono state studiate le principali proprietà con cui la glutammina può ritardare la fatica, nonché gli effetti della sua integrazione, da sola o associata ad altri nutrienti, in un contesto di esercizio fisico.

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L’affaticamento è un fenomeno a causa multipla definito come l’incapacità di mantenere la potenza, con conseguente compromissione delle prestazioni fisiche e mentali. Concettualmente, l’affaticamento può essere classificato come periferico, chiamato anche affaticamento muscolare, quando si verificano cambiamenti biochimici all’interno della cellula muscolare scheletrica, o centrale, se comprende  i disturbi del sistema nervoso centrale che limitano le prestazioni.

La produzione di ammoniaca durante l’esercizio fisico, avviene attraverso l’ossidazione degli amminoacidi e nel metabolismo energetico, indicando la riduzione dell’energia e del contenuto di glicogeno nel corpo. L’accumulo  di ammoniaca è una causa importante di affaticamento poiché questo metabolita è tossico ed influenza l’attività di alcuni enzimi. La glutammina possiede proprio la capacità di attenuare l’accumulo di ammoniaca, favorendone il metabolismo epatico e la sua escrezione a livello renale.

Il danno muscolare e lo stress ossidativo sono altre cause di affaticamento che potrebbero essere minimizzate dalla glutammina. Si è infatti visto che un’integrazione a base di glutammina può ridurre le concentrazioni plasmatiche di creatin chinasi (CK) e lattato deidrogenasi( LDH), i quali sono proprio dei marcatori di danno muscolare.

Infine, un’altra possibile proprietà anti fatica della glutammina è quella di prevenire la disidratazione corporea. Questo amminoacido viene assorbito a livello intestinale attraverso un meccanismo sodio dipendente, promuovendo un più rapido assorbimento di liquidi ed elettroliti nell’intestino.  Pertanto, l’inclusione della glutammina nelle soluzioni di reidratazione, potrebbe aumentare l’assorbimento di sodio favorendo così l’idratazione corporea.

QUALE INTEGRATORE SCEGLIERE?

Un’alta percentuale di glutammina della dieta viene trattenuta nelle cellule intestinali, lasciando entrare nel flusso sanguigno solamente piccole concentrazioni di questa molecola. Al fine di aumentare la disponibilità di glutammina, viene utilizzata un’ integrazione con peptidi di glutammina come il dipeptide L-alanin -L – Glutammina, poiché i dipeptidi vengono assorbiti attraverso l’epitelio intestinale con un meccanismo più efficiente e più veloce rispetto a quello degli amminoacidi liberi.

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Dr. Andrea Buccarini Biologo Nutrizionista. Nutrizionista Sanis

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