Ogni fase della nostra vita necessita di un corretto stile alimentare per andare incontro ai naturali cambiamenti fisiologici del nostro organismo. Sicuramente, il periodo della vecchiaia richiede accorgimenti particolari. Dati alla mano, possiamo notare come sia cambiata la popolazione italiana e la sua aspettativa di vita; infatti, se negli anni novanta l’aspettativa di vita era intorno ai 75 anni, oggi, raggiunge gli 80 anni. Il fatto che vi sia un incremento della popolazione over 65 pone l’attenzione sull’approfondimento della nutrizione nella terza età e ci porta a riflettere su diversi aspetti:
- L’alimentazione può aiutare ad affrontare al meglio il periodo della vecchiaia?
- Possiamo andare incontro a stili alimentari non corretti durante la vecchiaia che possono portare stati di malnutrizione?
- Esistono consigli pratici e strategie specifiche per questo periodo della vita?
La risposta a tutte queste domande è sì. Andiamo ad approfondire.
I cambiamenti nell’organismo in questa fase della vita sono molteplici, ad esempio i fabbisogni energetici a partire dai 50 anni si riducono; nello specifico si va incontro ad un decremento pari all’8% del metabolismo basale ogni decennio. Insorge inappetenza, alterazione del gusto e disfagia, condizione per cui la persona anziana incontra difficoltà nella deglutizione di determinati cibi, compresa l’acqua. Si istaura una condizione di sarcopenia, vale a dire una riduzione della massa muscolare, una riduzione della forza muscolare e/o una riduzione della performance fisica. Non possiamo sottovalutare anche l’aspetto psicologico del soggetto anziano: spesso, con l’avanzare dell’età, ci si trova ad affrontare la solitudine dovuta magari alla perdita del coniuge e alla lontananza dei figli, questo porta ad un aumento degli stati depressivi che sfociano in un calo dell’attenzione verso la propria salute. Nel tempo questi eventi, se non opportunamente monitorati, possono portare a stati carenziali e di malnutrizione.
Le linee guida per la corretta nutrizione nel soggetto anziano ci consigliano di seguire i fondamenti della dieta Mediterranea con piccole attenzioni: l’apporto di proteine in soggetti sani dovrebbe raggiungere 1.1 g/kg di peso, così da garantire una corretta sintesi delle proteine muscolari e contrastare il naturale avanzare della sarcopenia. Le fonti alimentari da cui trarre corretto apporto proteico sono carni bianche, latticini, pesce, uova e ovviamente legumi. Per quanto riguarda l’apporto lipidico, le raccomandazioni seguono quelle per i soggetti adulti:, ovvero ricoprire il 20-30% del fabbisogno energetico, prediligendo i grassi buoni della frutta secca, dell’olio Extra Vergine di Oliva e del pesce azzurro. L’apporto di carboidrati dovrebbe ricoprire il restante ammontare del fabbisogno energetico; le fonti di questi nutrienti devono garantire cereali integrali, così da offrire il corretto apporto di fibre e favorire il corretto transito intestinale. Importante prediligere fonti di carboidrati con carico glicemico adeguato ed equilibrato. L’apporto di vitamine, sali minerali e fibre deve essere garantito da un corretto intake di frutta e verdura, rispettando la stagionalità dei prodotti. Capitolo che riveste un ruolo molto importante è l’apporto di acqua: l’anziano, con il progredire dell’età, perde lo stimolo alla sete, resta quindi fondamentale fornire liquidi sufficienti per prevenire disidratazione, stati confusionali e apatia. Per offrire il corretto apporto di liquidi possiamo, oltre ai canonici 8 bicchieri d’acqua, avvalerci di estratti di frutta e verdura, zuppe e minestre, qualora il soggetto non sia disfagico. Ove necessario, per garantire un corretto stato nutrizionale, possiamo avvalerci, nei casi più complessi, di integratori vitaminici, proteici o integratori che stimolano l’appetito.
In ultimo, non dobbiamo dimenticare che una corretta promozione dell’attività fisica può sostenere, oltre che il fisico, anche l’umore, per tali motivi si raccomanda 150 minuti di attività aerobica settimanali.
Bibliografia
- Linee Guida per la valutazione della malnutrizione nell’anziano Guidelines for malnutrition assessment in the elderly. L. BISSOLI, M. ZAMBONI, G. SERGI*, E. FERRARI**, O. BOSELLO Cattedra di Geriatria e Gerontologia, Università di Verona * Cattedra di Geriatria e Gerontologia, Università di Padova ** Cattedra di Geriatria e Gerontologia, Università di Pavia
- La malnutrizione nell’anziano. Elena Agnello, Maria Luisa Amerio* * Direttore SC di Dietetica e Nutrizione Clinica, Ospedale Cardinal Massaia Asti, ASL A
- LARN – Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana. Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU)
- Sarcopenia, dynapenia e cachessia: differenze e diagnosi. Stefano Volpato
Dipartimento di Scienze Mediche – UNIFE. Dipartimento Medico ad Attività Integrata – OSPFE.
- Lineamenti di dietoterapia e nutrizione clinica. II Edizione. G.Vannozzi-G.Leandro. Il Pensiero Scientifico Editore.
- Prevenzione e terapia dietetica. E. Del Toma. Il Pensiero Scientifico Editore.