Il sistema nervoso è un apparato determinante per la salute e il benessere dell’individuo e richiede un elevato e continuo fabbisogno energetico , nonostante il cervello rappresenti solo il 2% del peso corporeo, ricevendo però circa il 15% della gittata cardiaca e consumando il 20% ossigeno.
L’invecchiamento del cervello è caratterizzato da una diminuzione del numero di neuroni, da atrofia delle loro connessioni e da degenerazione delle cellule gliali, riconducibili ad un minor apporto di sangue al cervello, causato da aterosclerosi e depositi amiloidei all’interno dei vasi;
La perdita di sinapsi e l’alterazione nei processi di neurotrasmissione sono le cause dell’invecchiamento fisiologico e in modo più grave di numerose forme di neuro degenerazione.
Fondamentale è sapere che il cervello umano ha un elevato contenuto di acidi grassi, di cui il 35% è costituito da acidi grassi polisanturi fondamentali per il suo normale sviluppo ed il mantenimento delle sue funzioni.
Proprio l’alta concentrazione di acidi grassi nelle membrane cellulari dei neuroni determina una loro particolare suscettibilità al danno ossidativo, questo tra l’altro conferma che il cervello è tra gli organi più esposti a insulti di questa natura poiché essendo notevolmente ossigenato ha più possibilità di generare specie reattive dell’ossigeno ROS.
L’idea che quindi gli omega-3, hanno da tempo grande importanza per le loro molteplici azioni dirette sul sistema nervoso è ormai quindi chiara è accettata.
In aggiunta livelli adeguati di DHA sono associati ad un corretto sviluppo cerebrale nella vita fetale e sulla base di queste considerazioni l’EFSA (la massima autorita europea sulla sicurezza alimentare) ha approvato anche un claim salutistico del DHA specifico per il supporto della corretta fisiologia cerebrale, suggerendo un dosaggio di 250 mg.
Inoltre un ulteriore documento dell’Agenzia europea recita che per il contributo ad un normale sviluppo cerebrale nell’infanzia è consigliato un dosaggio di DHA 100mg da 0 a 24 mesi e 250 mg dai 2 in poi.
Ricordiamo che nell’uomo una dieta deficitaria in omega 3 è stata associata ad un aumentato rischio di sviluppare declino cognitivo e numerosi disordini mentali, inclusi dislessia, demenza, depressione, disturbi bipolari e schizofrenia.
Detto questo due recenti meta-analisi hanno nuovamente dimostrato che una supplementazione con omega-3 può proteggere dal declino cognitivo e migliorare la memoria in soggetti sani anche se il dosaggio valutato è maggiore a quanto generalmente consigliato.
Le due meta-analisi, una condotta dall’università di Newcastle in Australia, e la seconda portata avanti dai ricercatori della Shanxi Medical University in Cina, hanno analizzato dati provenienti da 32 studi clinici controllati randomizzati, riscontrando un piccolo, ma SIGNIFICATIVO, effetto sulla memoria in persone sane e miglioramento delle funzioni cognitive in anziani con lieve compromissione cognitiva (MCI mild cognitive impairment).
Lo studio cinese, pubblicato sull’ European Journal of Clinical Nutrition, ha coinvolto 434 soggetti ( 213 soggetti integrati con omega-3 e 221 soggetti assumenti un placebo), riscontrando l’efficacia dei seguenti dosaggi:
✅ alte dosi di EPA/DHA (0,9-2,5 g/giorno) migliorano la funzione cognitiva negli anziani;
✅ basse dosi di EPA/DHA (0,3-0,7 g/giorno) sembrano non essere sufficienti ad esplicare una funzione significativa.
Confermando che la biochimica umana non consente una sintesi in maniera efficiente del DHA, pertanto è necessario assumerlo attraverso la dieta e con una corretta integrazione.
Ciò che mi preme ricordare è che esistono diverse forme di acidi grassi presenti negli integratori e diversi gradi di purezza quindi è quantomeno utile e necessario fare chiarezza.
Le forme esistenti sono diverse: trigliceridi naturali, acidi grassi liberi, etil esteri, trigliceridi riesterificati e fosfolipidi.
I primi sono quelli che si trovano naturalmente nell’olio di pesce, mentre i fosfolipidi sono la forma di Omega-3 principale dell’olio di krill. Gli etil esteri possono essere ottenuti dai trigliceridi naturali sostituendo la molecola di glicerolo presente al loro interno con l’etanolo; infine, i trigliceridi riesterificati vengono prodotti riconvertendo gli etil esteri in trigliceridi.
Tutte le forme di Omega-3 permettono di aumentare i livelli di EPA e DHA nel sangue. Tuttavia, sembra che la biodisponibilità degli etil esteri sia inferiore rispetto a quella dei trigliceridi naturali, dei trigliceridi riesterificati e degli acidi grassi liberi.
Importante inoltre è scegliere prodotti dalla purezza, dalla freschezza e dalla concentrazione certificate.
Per scegliere il miglior integratore di Omega-3 è possibile affidarsi alle certificazioni rilasciate da laboratori terzi basandosi sugli standard di riferimento stabiliti dalla Global Organization for EPA and DHA Omega-3s (Goed).
Fra i laboratori più noti sono inclusi quelli del programma di analisi e certificazione International Fish Oil Standards (Ifos) della Nutrasource Diagnostics Inc., l’unico dedicato esclusivamente all’olio di pesce.
I laboratori Ifos testano ciascun lotto di integratori valutando:
- la quantità di EPA+DHA rispetto a quella indicata nell’etichetta;
- la presenza di contaminanti (policlorobifenili – PCB – totali, diossine, furani e PBC diossina-simili) e di metalli pesanti (mercurio, piombo, arsenico totale, cadmio),
- la freschezza del prodotto.
I criteri di valutazione sono quattro e per ogni criterio soddisfatto il sistema assegna una stella; inoltre viene assegnata una quinta stella a quei prodotti che hanno ottenuto valutazioni positive in tutti i test effettuati.
Infine gli integratori di Omega-3 con la denominazione Rx sono supplementi di grado farmaceutico, cioè che rispondono a standard adatti all’uso medicinale.
Questi integratori sono caratterizzati da concentrazioni di EPA e DHA più alte e da un elevato grado di purificazione. Il contenuto in Omega-3 di ciascuna capsula è più vicino al 100% e il rischio di presenza di contaminanti, acidi grassi ossidati, tossine (come il mercurio) e altre sostanze indesiderate (ad esempio colesterolo o grassi saturi) è inferiore rispetto a quello di altri integratori alimentari.
Gli integratori di Omega-3 possono avere delle controindicazioni perché possono aumentare il tempo necessario per la coagulazione del sangue; per questo potrebbero essere controindicati in caso di assunzione di farmaci che possono a loro volta influenzarlo.
Non è invece stato ancora del tutto chiarito se fra le controindicazioni degli integratori di olio di pesce con Omega-3 siano da includere le allergie al pesce e ai crostacei. Nel caso in cui se ne soffra, è bene partire con dosaggi blandi e monitorare gli effetti.
Dott. Atanasio De Meo
Farmacista
Dottore in Scienze e Tecnologie del Fitness e dei Prodotti della Salute
Diploma di Master in Nutrizione Clinica
Biointegra 3.0
tel. 3924600170
email. nutrizioneebenessere.bio@gmail.com
💻FONTI:
Trattato Italiano di Nutraceutica Clinica;
Alex, Anu, et al. “Long-chain omega-3 polyunsaturated fatty acids and cognitive decline in non-demented adults: a systematic review and meta-analysis.” Nutrition Reviews (2019).
X. Zhang et al. “Effect of n-3 long-chain omega-3 polyunsaturated fatty acids on mild cognitive impairment: a meta-analysis of randomized clinical trials”. European Jorurnal of Clinical Nutrition. (2019)