Secondo un recente studio svolto presso la Larner College of Medicine dell’Università del Vermont, il consumo di peperoncino è associato ad una riduzione del 13% della mortalità.
Tornando indietro di alcuni secoli, scopriamo che da anni, peperoni e spezie, sono considerati come un utile trattamento in caso di patologie, ma solo un altro studio condotto in Cina, pubblicato nel 2015, ha già esaminato l’associazione tra il consumo del peperoncino e il tasso di mortalità.
Il nuovo studio, condotto, nel Vermont, corrobora i risultati dello studio precedente condotto in Cina, tuttavia il meccanismo con cui i peperoni ritardano la mortalità è tutt’altro che certo; Ciò che risulta chiaro è che la capsaicina, principale componente del peperoncino, svolge un ruolo nei meccanismi cellulari e molecolari che impediscono l’obesità e modulano il flusso sanguigno coronarico vantando anche proprietà antimicrobiche che possono influenzare indirettamente la flora intestinale.
Bibliografia
Larner College of Medicine at the University of Vermont
Dott.ssa Michela Zizza