Molto spesso le donne in gravidanza trascurano il fatto che una sana ed equilibrata alimentazione durante i nove mesi sia importante per la crescita del proprio bimbo nel grembo materno.
La domanda di tutte le mamme: di quanti chili è giusto aumentare
in gravidanza?
Solitamente pochi, dai 7 chili concessi a una futura mamma che ha iniziato la gravidanza in stato di obesità o forte sovrappeso, a un massimo di 14 chili per una donna normopeso.
L’aumento di peso, in genere, non è costante: i primi mesi è contenuto, poi cresce più rapidamente, soprattutto negli ultimi 2 mesi.
Buone norme di comportamento alimentare:
• scegliere una dieta nutriente composta da un’ampia varietà di alimenti come verdure, frutta, latticini, pane, cereali, pasta, carne magra, pesce, uova;
• assumere molti liquidi e vitamine;
• mangiare solo cibi freschi e se non si è certi dell’igiene, ben cotti;
• quando si riscaldano i cibi, assicurarsi che siano completamente e uniformemente caldi;
• non mangiare alimenti in luoghi dove ci siano dubbi riguardo l’igiene della loro preparazione o della loro conservazione.
• Se si mangia al bar o al ristorante, preferire alimenti (insalate, panini, etc..) preparati su richiesta rispetto a quelli già pronti ed in esposizione.
Invece è bene moderare sempre il consumo di:
- frutta, non superando possibilmente i 300-400 gr al giorno (l’equivalente più o meno di 2 grossi frutti);
- zuccheri semplici, riducendo gli alimenti a elevato contenuto zuccherino (zucchero o saccarosio, miele, marmellata, gelatine di frutta, dolci, gelati, ghiaccioli, caramelle, bibite, succhi di frutta …);
- caffè e tè, a causa del loro contenuto di caffeina e teina
- non bere vino, birra, aperitivi, liquori e superalcolici.
Importanti inoltre sono le fonti di omega 3 essenziali per lo sviluppo di cervello e retina del feto.
Non consumare pasti eccessivamente abbondanti: frazionare l’ apporto calorico giornaliero introducendo alcuni spuntini, ad esempio a metà mattina e metà pomeriggio.
Precauzioni alimentari in gravidanza
Le donne in gravidanza devono tener ben presente i principali rischi chimici e microbiologici legati agli alimenti, per preservare al meglio il delicato e reciproco equilibrio di salute della madre e del nascituro.
Ecco alcuni esempi:
- Toxoplasmosi
Infezione causata da un protozoo, Toxoplasma gondii, che può risultare particolarmente grave se contratta dalla donna nel corso della gravidanza a causa della localizzazione a livello fetale con possibilità di aborto o l’insorgenza di danni che possono permanere dopo la nascita. Evitare dunque le carni macinate, il carpaccio o carni crude a fette e le carni affumicate, questi vanno consumati immediatamente dopo l’apertura della confezione. Evitare assolutamente PER DONNE NEGATIVE AL TOXO-TEST
- Listeriosi
Infezione causata da un batterio, Listeria monocytogenes in grado anche in questo caso di colpire il feto e causare aborto. Evitare Formaggi molli/ semimolli con crosta e muffe; Pesce crudo (sushi, sashimi ecc..)
- Salmonellosi
Forma di tossinfezione alimentare causata dal consumo di alimenti contaminati da salmonelle; può essere pericolosa per il rialzo febbrile che se particolarmente elevato, può interferire con il decorso della gravidanza. Attenzione al consumo di dolci fatti in casa con uso di uova in guscio, ed a uova crude o poco cotte (coque, occhio di bue, zabaione, maionese, creme, tiramisù fatti in casa). Lavare le mani dopo aver toccato il guscio e consumare entro il giorno successivo dalla preparazione creme o maionese.
- Contaminanti chimici
La contaminazione chimica degli alimenti in vendita si è notevolmente ridotta negli ultimi anni; durante la gravidanza una certa attenzione deve essere posta nei confronti del metilmercurio, un inquinante che può essere presente, seppur in piccole quantità, nei pesci di grandi dimensioni (ad esempio: pesce spada, tonno, palombo) che si cibano di altri pesci accumulando la sostanza. Il consumo di pesce di piccole dimensioni, in particolare il pesce azzurro, è invece particolarmente consigliato per l’apporto di acidi grassi insaturi e Omega 3.
Mangiare male in gravidanza fa male
Sono numerose le ricerche scientifiche che dimostrano quanto siano realmente importanti le scelte alimentari della mamma in attesa per la vita futura del suo bambino. La dieta della mamma infatti può influenzare la regolazione dei geni nel nascituro, influenzandone la salute.
Ad esempio, una drastica riduzione di apporto proteico nei primi tre giorni dal concepimento, come in caso di denutrizione, influenza lo sviluppo della placenta e la sua capacità nutritiva, e dopo la nascita determina rapido aumento di peso del bambino, pressione alta e maggiore ansietà quando sarà adulto. Effetti simili sono stati osservati sugli individui esposti alla “carestia olandese” durante il concepimento nell’ inverno 1944-45.
Questi individui avevano un maggior peso alla nascita e oggi, a 60 anni, hanno una maggiore incidenza di obesità, diabete e malattie cardiovascolari.
Anche una dieta ricca di grassi e zuccheri in gravidanza determina effetti simili. Molti studi mostrano che iperglicemia e/o obesità nella madre predispongono il nascituro a obesità, malattie metaboliche e cardiovascolari e ad alcuni tumori nella vita adulta. La buona notizia è che le modificazioni genetiche sono reversibili; assumere una dieta ricca di frutta e verdura, fonte di fitonutrienti in grado di riprogrammare i geni, possono riportarci a uno stato di salute ottimale.
“LE INDICAZIONI CONTENUTE IN QUESTO SITO NON DEVONO IN ALCUN MODO SOSTITUIRE IL RAPPORTO CON IL MEDICO. E’ PERTANTO OPPORTUNO CONSULTARE SEMPRE IL PROPRIO MEDICO CURANTE E/O LO SPECIALISTA”