A cura del Dott. Edoardo Cherubini e della Dott.ssa Alba Mambro
Fin dall’antichità si era osservato che sopravvivere a una malattia significava quasi sempre non riammalarsi della stessa. Nell’antica Grecia, nel periodo dell’epidemia di peste del 429 a.C., lo storico Tucidide osservò che coloro che riuscivano a sopravvivere diventavano immuni alla malattia o comunque alle sue manifestazioni più gravi.
Un punto di svolta nel campo dei vaccini si ebbe però grazie al medico inglese Edward Jenner, nel 1796. Jenner sapeva che le mungitrici che si ammalavano di vaiolo bovino, riuscivano a guarire diventando a loro volta immuni al vaiolo umano. Così, prelevò del materiale purulento dalle lesioni di una mungitrice malata di vaiolo bovino e lo iniettò in un bambino. Circa due mesi dopo, Jenner inoculò di nuovo lo stesso bambino ma questa volta con del materiale purulento prelevato da lesioni causate dal vaiolo umano, come risultato il bambino non sviluppò alcun tipo di malattia. Il medico inglese chiamò questa sua innovativa procedura vaccinazione, mentre il materiale purulento prelevato dalle lesioni causate dal vaiolo bovino fu chiamato vaccino. Più tardi, nel 1980, l’Organizzazione Mondiale della Sanità dichiarò ufficialmente l’eradicazione del vaiolo, il virus (Figura) responsabile di questa malattia non circolava più in natura, di questo rimaneva soltanto un brutto ricordo. I vaccini ricoprirono un ruolo fondamentale nell’eradicazione del vaiolo, ed è soprattutto grazie a questi se oggi nessuno di noi deve più preoccuparsi di questa terribile malattia.
Dalla valorosa e rivoluzionaria intuizione di Edward Jenner, gli scienziati estesero la vaccinazione ad altre malattie, apportando un inestimabile contributo al miglioramento della salute pubblica.
Figura. Micrografia elettronica del virus responsabile del vaiolo. Questo virus appartiene alla famiglia Orthopoxviridae, e la sua infezione risultava fatale nel 30% dei casi. Per intenderci, su 100 individui che si ammalavano di vaiolo, 30 non riuscivano a sopravvivere (Credit: https://www.epicentro.iss.it/vaiolo/).
Fonti:
https://www.epicentro.iss.it/vaiolo/