La sindrome dell’intestino irritabile (SII) è un disordine cronico della funzione intestinale. E’ una sindrome MULTISINTOMATICA, difficile da diagnosticare, in quanto non ci sono markers diagnostici definiti, e ancora più complessa da trattare con i farmaci. Colpisce fino al 20% della popolazione mondiale di cui oltre la metà sono donne over 50.
La fisiopatologia è varia e complessa e spazia dai dolori addominali, alvo irregolare, disbiosi intestinale, ipersensibilità viscerale, all’alterazione dell’asse cervello-intestino e a problematiche a livello psicologico. I soggetti colpiti da SII,infatti, non riescono a condurre una vita normale, una quotidianità serena, e spesso sono costretti ad allontanarsi o assentarsi dal posto di lavoro.
Non è possibile intervenire con un solo farmaco che copra tutti i sintomi della SII: è questo il motivo per cui l’approccio sta prendendo la direzione della DIETA intesa come corretta alimentazione seguita da uno specialista della nutrizione.
Oltre la diagnosi, per poter trattare bene un paziente colpito da SII, occorre tener conto di altri fattori come la storia familiare, i sintomi individuali, lo stile di vita, il tipo di alimentazione e se ci sono delle allergie e/o intolleranze. Solo in seguito è possibile fare una valutazione della terapia alimentare da seguire.
Le problematiche della SII non si limitano a livello dell’intestinale, infatti associate a questa sindrome si annoverano la fibromialgia, la sindrome da stanchezza cronica, il dolore pelvico cronico e la cefalea, disturbi del sonno, depressione, ansie, fobie, attacchi di panico, e altri ancora. Si ritiene quindi necessaria una rapida diagnosi per iniziare un percorso che possa attenuare i sintomi.
Recentemente, in seguito a numerosi studi, si è cominciato a utilizzare la dieta low-FODMAP per meglio gestire i sintomi della SII.
FODMAP è un acronimo che sta per FERMENTABLE OLIGOSACCHARIDES, DISACCHARIDES, MONOSACCHARIDES, and POLYOLS, ovvero carboidrati a catena corta, poco assorbiti, che fermentano rapidamente, determinando accumulo di gas e fluidi nell’intestino, variando le molecole osmoticamente attive e aumentando la sintomatologia legata alla SII.
La dieta low-FODMAP può durare dalle 4 alle 6 settimane e deve prevedere tre steps:
- Fase di restrizione o esclusione dei FODMAP
- Fase di reintroduzione di tutti i FODMAP
- Personalizzazione della dieta in base ai FODMAP non tollerati
Durante la prima fase si dovrebbe avere una notevole riduzione dei sintomi da SII, pertanto dopo 4 settimane il paziente viene guidato nella reintroduzione dei cibi contenenti FODMAP (questa seconda fase può variare anche fino a 6 settimane). Reintroducendo i cibi, compilando un corretto diario alimentare, si può determinare quali sono i cibi dannosi per il paziente, in modo da poter dare una dieta definitiva che possa apportare benefici al paziente e alla sua vita.
E’ importante in queste fasi tenere sotto controllo il paziente sia attraverso esami ematici, sia attraverso le misure antropometriche (peso, altezza, circonferenze) e la BIA (massa magra, massa grassa, massa cellulare, angolo di fase); questo per evitare che ci siano delle alterazioni dello stato di salute che peggiorino la condizione del paziente, sia per controllare che non ci siano effetti collaterali. I possibili sono : perdita eccessiva; riduzione della quantità di calcio nell’organismo, aumento di costipazione e alterazione del microbiota a causa della scarsa introduzione di prebiotici, effetti che possono essere controllati con integrazione esterna (assumendo calcio sotto controllo medico, mangiando semi o farine consentite come i semi di lino e la farina di avena, assumendo un probiotico simbiotico).
Le indicazioni contenute in questo sito non devono in alcun modo sostituire il rapporto con il medico. E’ pertanto opportuno consultare il proprio medico curante e/o lo specialista.
BIBLIOGRAFIA
2018 Jan 15. doi: 10.1111/jhn.12530. [Epub ahead of print]The low FODMAP diet in the management of irritable bowel syndrome: an evidence-based review of FODMAP restriction, reintroduction and personalisation in clinical practice.
Whelan K1, Martin LD1, Staudacher HM1,2,3, Lomer MCE1,2,4.
2012 Nov; 8(11): 739–745.
PMCID: PMC3966170
Low-FODMAP Diet for Treatment of Irritable Bowel Syndrome
Suma Magge, MD and Anthony Lembo, MD