La risposta immunitaria acquisita può essere suddivisa in naturale e artificiale (Figura). Della prima ne fanno parte quella passiva e quella attiva. L’immunità acquisita naturale passiva ha una breve durata (Tabella) e si sviluppa in due modi: quando gli anticorpi (immunoglobuline di classe G) prodotti dalla madre passano al feto attraverso la placenta; e quando la madre allatta il bambino, anche in questo caso passandogli i suoi anticorpi (immunoglobuline di classe A) soprattutto inizialmente con il colostro ma anche successivamente con il latte. Quella naturale attiva dura invece più a lungo (con questa s’istaura la memoria immunologica) e si sviluppa ogni volta che il nostro organismo incontra un nuovo agente patogeno.
Anche l’immunità acquisita artificiale comprende quella passiva e quella attiva. La prima non dura a lungo ed è rappresentata dalla cosiddetta sieroprofilassi, ovvero la somministrazione di sieri contenenti specifici anticorpi diretti contro un determinato agente patogeno; la seconda ha invece una lunga durata (anche con questa s’istaura la memoria immunologica) ed è rappresentata dalla vaccinazione. Il grande vantaggio di quest’ultima è che i vaccini simulano l’incontro tra il nostro organismo e i patogeni, permettendoci di sviluppare una risposta immunitaria specifica e duratura contro malattie potenzialmente mortali o fortemente invalidanti che non saremmo in grado di affrontare in tempo per via naturale.
Figura. Rappresentazione grafica della classificazione dell’immunità acquisita.
Tabella. Immunità acquisita e durata (generale) della protezione. Il bordo orizzontale spesso separa quella naturale (sopra) da quella artificiale (sotto). Le immunoglobuline di classe G circolano nel sangue, mentre quelle di classe A si localizzano nelle mucose della bocca, nelle vie aeree, nella gola e nell’intestino del neonato. Gli anticorpi che la madre passa al figlio hanno una breve durata, per questo è fondamentale che il bambino venga vaccinato rispettando il calendario vaccinale, al fine di proteggere se stesso e chi lo circonda.
Fonti: