Anche gli animali soffrono di stress

Anche gli animali soffrono di stress, Anche gli animali soffrono di stress

Gli animali possono trovarsi in cattività a causa della ricerca scientifica, per il loro commercio illegale o per la loro conservazione. Quando si parla di “cattività” è bene fare un chiarimento tra il tenere in cattività nel breve periodo o nel lungo periodo. Considerando la cattività nel breve periodo, l’animale si trova per un tempo determinato lontano dal proprio habitat naturale. Ne è un esempio la riabilitazione, che descrive un trattamento nei confronti di animali selvatici trovati feriti o malati, che vengono aiutati fino a completa guarigione e poi reinseriti nel loro ambiente naturale. La cattività nel lungo periodo, invece, può avere due scenari: nel primo, l’animale, dopo un periodo piuttosto prolungato sotto la supervisione umana, viene rilasciato in natura; nel secondo, l’animale rimane in cattività fino a fine vita.

Entrambe le opzioni portano ad un confinamento indeterminato, che crea nell’animale del forte stress. Lo stress cronico è una forma di stress piuttosto comune negli animali tenuti in cattività (sia che vivano all’interno degli zoo che negli acquari). Lo stress cronico è causato da ambienti chiusi (come le gabbie), luci artificiali, presenza costante dell’uomo, allontanamento dai propri simili (quindi mancanza di relazioni) e dal proprio habitat naturale. Dal punto di vista fisiologico, la salute mentale e fisica dell’animale risentono tantissimo dello stress prolungato. Sono sintomi chiari l’alterazione ormonale e del sistema immunitario, la tachicardia e l’aumento della respirazione, la perdita di peso e l’apatia.

Negli ultimi anni, però, sono nate delle strutture in grado di ospitare gli animali che non possono essere più reintrodotti in natura. Queste strutture prendono il nome di “santuari” e sono molto ben differenti dagli zoo e dagli acquari. Innanzitutto, è prioritario il benessere animale: si offre rifugio a coloro che hanno sofferto la cattività o sono alla fine della propria vita. I santuari sono progettati solamente pensando agli animali, fornendo loro tutto ciò di cui hanno bisogno: acqua, cibo, habitat analoghi a quelli originali, e compagni con cui instaurare relazioni. In questi luoghi l’essere umano passa in secondo piano, infatti sono vietate le visite, proprio per conservare l’equilibrio naturale e fisiologico della fauna presente.

È importante, quindi, considerare che detenere gli animali in cattività non è favorevole al loro benessere ed è fondamentale ricordare che pure loro hanno dei bisogni e meritano di vivere al meglio, anche se lontani dal loro habitat naturale.

Fonti:

https://academic.oup.com/conphys/article/7/1/coz093/5653921

https://www.jstor.org/stable/1313022?seq=2

https://www.all-creatures.org/articles/ar-captivity-industry.pdf

https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0168159106001997#aep-abstract-id6

Dott.ssaMaddalenaLoConte

Laureata con il massimo dei voti in Scienze e tecnologie naturalistiche e ambientali, attualmente frequento un master in Divulgazione scientifica. Appassionata di chimica, entomologia, botanica ed etologia, mi piace scrivere di scienza e fotografare la natura e la sua biodiversità.

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