Le allergie alimentari sono argomento molto complesso, che come tutte le patologie di carattere sistemico, devono essere trattate con uno sguardo multidisciplinare.
Di conseguenza non è il caso di fare diagnosi “fai-da-te” o ricorrere a test discutibili: è fondamentale riferirsi ad una equipe di specialisti e in particolare ad un allergologo, che possa attivare un percorso diagnostico/terapeutico corretto.
L’area mediterranea (sud Italia e Spagna in particolare) è attualmente la più colpita da l’allergia alimentare legata alle LTPns.
Le LTP (Lipid Transfer Protein) sono proteine che trasferiscono i lipidi in modo non specifico. Sono state scoperte oltre un trentennio fa, ma ci sono ancora delle lacune sulla loro funzione fisiologica. Sembrano svolgere attività di difesa dei frutti e per tale motivo sono localizzate prevalentemente nella buccia e nella parte esterna dei frutti.
La LTP (Lipid Transfer Protein) è una proteina che si ritrova principalmente nella buccia dei frutti delle Rosacee, famiglia che comprende la maggior parte degli alberi da frutto (pesco, melo, pero, ciliegio, susino, mandorlo, nespolo, sorbo, albicocco, melo e pero cotogno, ecc.) ma anche nelle noci, nocciole, arachidi, grano, riso, lupino, mais, ecc..
Queste proteine si trovano in tutti i frutti e vegetali, ma anche nei semi e cereali, e sono codificate da famiglie di geni di grandi dimensioni e abbondantemente espresse nella maggior parte dei tessuti. La loro vasta abbondanza indica la loro importanza per la sopravvivenza e la riproduzione dei vegetali.
Strutturalmente, le LTP sono proteine piccole e solubili, ricche di cisteina, ripiegate attraverso ponti solfuri in una struttura molto compatta, che è estremamente stabile al calore e alla digestione, caratteristica che aumenta la probabilità di assorbimento sistemico e il manifestarsi di gravi reazioni allergiche. Le LTP hanno un’alta reattività crociata tra di loro causando frequentemente nei pazienti sensibilizzati, più allergie clinicamente rilevanti a diversi alimenti vegetali; una situazione che è stata definita sindrome da LTP.
La sensibilizzazione clinica alle LTPns può essere completamente asintomatica (riscontro occasionale nel corso di indagini allergologiche) o dare luogo ad una serie di manifestazioni cliniche che vanno dalla Sindrome Orale Allergica a manifestazioni sistemiche quali orticaria/angioedema fino al quadro dell’anafilassi.
L’ampia diffusione della LTP in natura comporta una lunga lista di alimenti vegetali per i quali sono state riportate reazioni anafilattiche. Nel paziente sensibilizzati, vi è un alto rischio di reattività crociata che è tuttavia estremamente variabile in funzione del livello delle IgE specifiche per Pru P3 (LTP presente nella pesca) . Un aspetto particolare della sensibilizzazione alle LTP è che le manifestazioni cliniche spesso si manifestano solo in presenza di cofattori (sforzo fisico postprandiale, assunzione contemporanea di farmaci antinfiammatori non steroidei, di alcool, presenza di patologie infiammatorie, soprattutto gastrointestinali e dalla assunzione contemporanea di diversi alimenti contenenti LTP).
Il primo step per avere una diagnosi precisa è rivolgersi ad un allergologo che dopo un’ampia e approfondita anamnesi esegue lo Skin-prick-test: (il test prevede l’applicazione sulla pelle dell’avambraccio di una goccia di un estratto allergenico e successiva puntura con micro lancette che permettono all’estratto di penetrare nello strato superficiale della pelle. Se il paziente è sensibilizzato si manifesterà la comparsa di un eritema e di un pomfo pruriginoso).
L’accuratezza diagnostica di questo test dipende dalla qualità degli estratti allergenici utilizzati. Oltre ai test cutanei è possibile perfezionare la diagnosi con indagini di II livello come la determinazione delle IgE sieriche per le molecole. In alcuni casi si può ricorrere al Test di provocazione orale con l’alimento sospetto (questo test va sempre eseguito in ambiente protetto per il rischio di anafilassi).
Non si esclude in futuro l’analisi quantitativa delle LTP nei prodotti alimentari che potrebbe consentire l’identificazione e/o la produzione di alimenti a basso contenuto di LTP, riducendo così il rischio per i pazienti con allergia LTP. Inoltre, dati sperimentali spagnoli dimostrano che l’immunoterapia sublinguale potrebbe fornire un’opzione terapeutica per i pazienti con allergia LTP, al momento per pesca e arachidi.
Cosa fare dopo la diagnosi?
Poiché al momento non esiste una terapia specifica per curare l’allergia alimentare, l’unica possibilità è l’allontanamento dalla dieta degli alimenti cui il paziente ha manifestato sintomi. Per evitare squilibri nutrizionali conseguenti a diete di restrizione, è opportuno affidarsi a gruppi polispecialistici che prevedono al loro interno la figura del biologo nutrizionista capace di indirizzare verso una dieta corretta ed equilibrata.
Dopo l’anamnesi visionata con allergologo, si inizia con un piano alimentare antinfiammatorio, che limiti al minimo gli alimenti istamino-liberatori, fermo restando che il protocollo base è incentrato sull’esclusione degli alimenti cui il soggetto risulta positivo ed ha manifestato sintomi.
E’ importante che il paziente sia ben informato, sia in costante comunicazione col nutrizionista e compili un diario alimentare giornaliero, in cui riportare gli eventuali sintomi e i cibi ad esso collegati. Questo per far sì che il piano alimentare sia personalizzato e sia di supporto alla eventuale terapia farmacologica prescritta dallo specilista.
Le indicazioni contenute in questo sito non devono in alcun modo sostituire il rapporto con il medico. E’ pertanto opportuno consultare il proprio medico curante e/o lo specialista.
SI RINGRAZIA IL DOTT. CATELLO ROMANO, MEDICO SPECIALISTA ALLERGOLOGO, PER IL SUPPORTO, LE CORREZIONI E I SUGGERIMENTI UTILI ALLA STESURA DEL PRESENTE ARTICOLO
BIBLIOGRAFIA
1. Planta. 2016; 244(5): 971–997. Published online 2016 Aug 25.
Lipid transfer proteins: classification, nomenclature, structure, and function
Tiina A. Salminen,Kristina Blomqvist and Johan Edqvist
2. Clin Rev Allergy Immunol. 2014 Jun;46(3):211-24. doi: 10.1007/s12016-012-8338-7.
The biochemical basis and clinical evidence of food allergy due to lipid transfer proteins: a comprehensive review.
Van Winkle RC1,Chang C.
3. Protein Sci. 2008 Feb; 17(2): 191–198. doi:10.1110/ps.073300108
The biochemistry and biology of extracellular plant lipid-transfer proteins (LTPs)
Trevor H. Yeats and Jocelyn K.C. Rose
Clin Exp Allergy. 2017 Mar;47(3):339-350. doi: 10.1111/cea.12901.
The clinical and immunological effects of Pru p 3 sublingual immunotherapy on peach and peanut allergy in patients with systemic reactions.
Gomez F, Bogas G, Gonzalez M, Campo P, Salas M, Diaz-Perales A, Rodriguez MJ,Prieto A, Barber D, Blanca M, Torres MJ, Mayorga C.
Int Arch Allergy Immunol. 2007;144(1):57-63. Epub 2007 May 14.
Detection of some safe plant-derived foods for LTP-allergic patients.
Asero R, Mistrello G, Roncarolo D, Amato S.
SITI INTERNET
http://www.pontilenews.it/1323/SALUTE/ltp-quella-strana-allergia-alimentare.html
http://www.ospedaleniguarda.it/news/leggi/allergie-alimentari-e-se-fosse-la-sindrome-ltp
Salve, il mio compagno risulta allergico ltp e tria14, sono alla ricerca di un allergologia specialista in ltp per reintegrare gli alimenti, visto che ha eliminato tutto. Resto in attesa di un riscontro per tornare ad una vita normale