L’importanza di riequilibrare l’intestino nel paziente in sovrappeso

, L’importanza di riequilibrare l’intestino nel paziente in sovrappeso

In molti pazienti obesi o in sovrappeso che si rivolgono ad un nutrizionista, un netto cambio del regime alimentare potrebbe comportare alcune alterazioni della funzionalità intestinale. L’utilizzo di adeguati nutraceutici può aiutare ad evitare di trovarsi alle prese con questi disturbi.

LA STITICHEZZA

Uno dei più comuni problemi riscontrati nei pazienti sottoposti a regime alimentare ipocalorico, è appunto la stitichezza. A volte chi si approccia alle diete dimagranti ne soffre già in partenza; questa problematica colpisce più le donne che gli uomini. A ciò si aggiunge il fatto che la riduzione della quantità di cibo consumata e dei condimenti utilizzati durante una dieta dimagrante, promuove la stipsi. La strategia più efficace per contrastare questa problematica consiste nell’aumentare l’apporto idrico e di fibre, quindi una maggior assunzione di frutta, verdura e acqua. Un esame bioimpedenziometrico può sicuramente essere utile al paziente per capire se il suo apporto idrico è ottimale oppure no. Infatti alcuni pazienti tendono ad assumere poca frutta e poca verdura, se non addirittura ad escluderle dalla dieta. In questi casi un nutraceutico a base di fibre risulta fondamentale per contrastare la stitichezza.

GONFIORE ADDOMINALE

Un altro disturbo molto frequente nei pazienti che effettuano una dieta ipocalorica, è sicuramente quello del gonfiore addominale. Contrariamente a quanto pensano molti pazienti, nella maggior parte dei casi non si tratta del sintomo di un’intolleranza alimentare e per combatterlo può essere sufficiente un’alimentazione adeguata. Nel contempo però, il gonfiore addominale potrebbe ostacolare il paziente ad assumere quel quantitativo di frutta e verdura giornaliero tale da permettergli di raggiungere il benessere intestinale. In questi casi, l’assunzione di probiotici con adeguati ceppi batterici potrebbe contribuire a risolvere la problematica.

MICROBIOTA INTESTINALE

Un adeguato apporto di fibre, è importante non solo per regolare il transito intestinale, ma anche per garantire una buona composizione del microbiota che popola l’intestino. È stato ormai accertato che nei pazienti presentanti obesità o sovrappeso, si potrebbe verificare un’alterazione del microbiota intestinale (disbiosi). In particolare, l’obesità è stata associata all’aumento dei firmicutes ed alla riduzione dei bacteroidetes. Inoltre la disbiosi associata all’eccesso ponderale, aumenta la capacità di estrarre dal cibo energia, che soggetti più magri, espellono invece con le feci. Alterazioni del microbiota sono state associate a problematiche quali leaky gut syndrome, endotossemia metabolica ed infiammazione metabolica, condizioni che vanno a sostenere la persistenza di fattori di rischio come l’insulino-resistenza e che contribuiscono all’insorgenza di patologie croniche, come per esempio il diabete.

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CONCLUSIONI

Gestire il paziente in sovrappeso abbinando al trattamento dietologico l’utilizzo di nutraceutici che controllino i fattori di rischio associati all’eccesso ponderale, è una strategia valida e perseguibile. L’utilizzo di un nutraceutico permette di tentare di migliorare in prima battuta i parametri macroscopicamente modificati, sapendo che a priori questo coinciderà anche con un miglioramento dei parametri infiammatori.

BIBLIOGRAFIA

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Apovian C. M. et al. (2015). Pharmacological management of obesity: an endocrine society clinical practice guideline. J Clin Endocrinol Metab, 100, 342-362

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Dr. Andrea Buccarini Biologo Nutrizionista. Nutrizionista Sanis

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