La dieta chetogenica (in inglese Keto Diet) prevede una drastica riduzione del consumo di carboidrati aumentando al contempo quello di proteine e grassi. Riducendo l’apporto di carboidrati il nostro organismo va a produrre in maniera autonoma il glucosio, andando ad utilizzare come fonte di energia i grassi del nostro tessuto adiposo. E’ una dieta che permette di perdere peso, dimagrire in maniera rapida, ma allo stesso tempo l’aumento dei livelli di corpi chetonici nel sangue possono portare ad effetti collaterali come ipoglicemia, ipotensione e nausea. Per tali motivi è necessario rivolgersi a un nutrizionista per poter predisporre tale strategia nutrizionale in maniera efficace. Principalmente la dieta chetogenica viene utilizzata per il trattamento dell’obesità. In particolare viene scelto questo protocollo per la rapidità dei risultati, che accresce notevolmente la motivazione dei pazienti, per l’aumento del senso di sazietà che viene dallo stato di chetosi nonché per la maggior aderenza al piano alimentare che risulta in genere molto facile da seguire.
Che cos’è la dieta chetogenica?
Come accennato prima la dieta chetogenica prevede un’ alimentazione in cui viene ridotto notevolmente il consumo di carboidrati. La più consistente forma di accumulo di energie nel corpo umano è rappresentato dal tessuto adiposo, basti pensare che in un uomo di 70 Kg esso può ammontare a 15 Kg, rappresentando così una fonte quasi illimitata di energia. Le scorte di carboidrati (sotto forma di glicogeno), invece, si aggirano attorno ai 500g (rispettivamente 300-400g sotto forma di glicogeno muscolare e 80- 100g sotto forma di glicogeno epatico). Riducendo l’apporto di carboidrati il nostro organismo quindi va a trasformare i grassi del tessuto adiposo in energia. Questo però non accade per le cellule nervose, le quali non sono in grado di utilizzare gli acidi grassi liberi e in carenza di glucosio sfruttano i cosiddetti “corpi chetonici”, sostanze che derivano dalle scorte lipidiche le quali, in presenza di una riduzione di carboidrati o di un digiuno prolungato, tendono ad aumentare. Normalmente la chetosi viene raggiunta dopo circa 1-2 settimane in cui vengono assunti al massimo 30 gr di carboidrati.
Cosa si può mangiare durante la dieta chetogenica?
La dieta chetogenica è un tipo di alimentazione in cui viene ridotto il consumo di calorie e di carboidrati (dieta low carb) a cui viene fatto corrispondere un apporto maggiore di proteine e di lipidi. Gli alimenti consigliati nella dieta low carb sono la carne, pesce, uova, formaggi e ortaggi, al contrario non è previsto il consumo di patate, legumi, bibite dolci e frutta. Tale strategia nutrizionale prevede:
– riduzione delle calorie assunte, inizialmente circa 1200 kcal per poi arrivare gradualmente alle 800/900 kcal/die nelle VLCKD (Very Low Calorie Ketogenic Diet)
– apporto di carboidrati al di sotto dei 30 gr al giorno.
L’apporto di proteine nella dieta viene si aumentato, ma comunque senza discostarsi troppo dai valori raccomandati, intorno a 1-1,5 gr per Kg di peso corporeo. Nella dieta chetogenica la ripartizione energetica dovrebbe prevedere:
– 70% grassi,
– 10% carboidrati,
– 20% di proteine
Pro e contro della dieta chetogenica
La popolarità della Keto Diet è aumentata negli ultimi anni grazie soprattutto alla pubblicità che ne è stata fatta dalle celebrità, in particolare tramite alcune varianti della dieta chetogenica come la dieta Atkins e la dieta Paleo. Nonostante la dieta chetogenica sia nata come una terapia contro l’epilessia (risulta molto utile in casi di obesità grave e in tutte le complicanze dovute alla sindrome metabolica come: l’ipertensione arteriosa e l’iperglicemia) , viene però associata sempre più ad una strategia per perdere peso, una dieta per dimagrire in tempi più rapidi, strategia molto utilizzata nel mondo del fitness. La Società Italiana di Endocrinologia afferma infatti che «La dieta chetogenica ha indicazioni e controindicazioni e per questo va seguita sotto stretto controllo medico. È una vera e propria terapia, come hanno provato gli studi scientifici che sono stati condotti, e viene sfruttata per il miglioramento di determinate malattie. Certo, fa perdere anche peso, nei casi di persone obese con una condizione patologica dannosa per la salute». La dieta chetogenica può presentare anche degli svantaggi in quanto può favorire effetti collaterali quali: ipotensione, ipoglicemia, disidratazione, crampi muscolari, stipsi e aumento del battito cardiaco. Inoltre risulta particolarmente nociva per i soggetti affetti da diabete di tipo I, disturbi del comportamento alimentare, donne gravide e coloro che presentano patologie ai reni e al fegato. Nell’approccio alla dieta chetogenica risulta di fondamentale importanza quindi il ruolo del nutrizionista. Il nutrizionista, grazie alla professionalità acquisita negli anni e al lavoro costante di studio e approfondimento, elaborerà, dopo un’accurata visita nutrizionale, la dieta chetogenica che sia più adatta alle specifiche esigenze nutrizionali del paziente. Si tratta di una dieta, di un regime alimentare non semplice da seguire ed è sufficiente anche solo un apporto sbagliato di carboidrati per indurre il nostro corpo a bloccare la chetosi e a tornare ad utilizzare gli zuccheri. Inoltre il nutrizionista illustrerà ai propri pazienti come affrontare la sindrome legata alla riduzione di carboidrati nella dieta nei 2-3 giorni successivi a quello in cui viene iniziata in cui possono manifestarsi disturbi quali mal di testa, nausea, stitichezza, vertigini e irritabilità.