Il sistema immunitario rappresenta l’insieme di strutture, mediatori e processi biologici che hanno la funzione di proteggere l’organismo dalle infezioni.
In generale, ma in particolare in questo periodo delicato, è nostro dovere rinforzare le difese immunitarie, soprattutto per alcune categorie di soggetti che, naturalmente o in seguito a determinate situazioni, presentano specifiche componenti del sistema immunitario alterate o soppresse.
Tra questi soggetti ci sono gli sportivi: la depressione delle funzioni del sistema immunitario rimane, infatti, un problema attuale in ambito sportivo, in quanto le recenti position statement dell’ISEI sottolineano come l’attività sportiva intensa e prolungata, soprattutto di endurance (maratona, ultramaratona, triathlon, ecc..), sia in modalità acuta (gare) che conica (allenamenti e preparazione atletica), possa, in soggetti predisposti, indebolire il sistema immunitario.
Al contrario l’esercizio fisico regolare di moderata entità (fitness) sembra stimolare il sistema immunitario, esercitando sull’organismo effetti di tipo protettivo.
In particolare, l’intensa attività sportiva è stata correlata ad una situazione di ridotta sorveglianza immunologica di durata variabile (da 3 a 72 ore) chiamata Open Window (OW), una finestra temporale all’interno della quale virus e batteri avrebbero facile accesso all’organismo.
Questa teoria è sostenuta da studi epidemiologici che sottolineano come il 35-56% degli atleti di endurance possa avere un’incidenza da 2 a 6 volte superiore, rispetto a controlli non partecipanti, di sintomatologie URTI (febbre e mal di gola), nelle due settimane successive l’evento sportivo.
Nonostante ciò la teoria OW resta in fase di discussione, in quanto, seppure sia globalmente accettato che l’esercizio fisico acuto rappresenti un fattore di rischio infettivo per alcune tipologie di atleti, nelle ore immediatamente successive al suo svolgimento, sembra sia necessaria la presenza di una o più situazioni contingenti (esposizione a nuovi patogeni, scarso riposo, stress psicologico, scarso recupero post-allenamento, malnutrizione) affinché le infezioni possano manifestarsi.
In questo quadro si può ben capire quanto sia importante rinforzare e stimolare le difese immunitarie, e quindi seguire delle semplici linee guida per il supporto immunologico degli atleti:
- Seguire un regime dietetico adeguato per tutto l’anno, assicurando appropriate quantità di tutti i nutrienti (macro e micro);
- Evitare carenze di energia, proteine e alcuni micronutrienti (rame, ferro, manganese, magnesio, selenio, zinco,vitamine A, C, D, B6, B12 e acido folico);
- Prestare particolare attenzione alla nutrizione, pre, durante e post – allenamento o gara.
Sicuramente il punto 2 è facilmente applicabile seguendo un corretto piano di integrazione di minerali e vitamine, sotto consiglio dell’esperto che, valutando entità e durata della prestazione sportiva, consiglia il supplemento più giusto ed efficace, nonché posologia e modalità di assunzione.
Tra i micronutrienti assume fondamentale importanza la vitamina C, in quanto è in grado di ridurre l’immunodepressione indotta dall’esercizio intenso, riuscendo ad attenuare la riduzione dei linfociti, conseguente all’esercizio, e prevenire infezioni delle alte vie respiratorie.
In particolare uno studio clinico ha osservato come atleti che hanno ricevuto un supplemento a base di vitamina C (500mg/giorno) per 21 giorni, prima di una gara di corsa, hanno riportato meno casi di infezioni alle alte vie respiratorie (15,9%) rispetto al gruppo placebo (40,4%).
Inoltre la supplementazione di vitamina C ha favorito l’aumento della conta di linfociti, in seguito ad esercizio fisico, e attenuato l’aumento di citochine infiammatorie, se assunta in dosi di 1000mg/giorno.
Tuttavia dosi eccessive di vitamina C possono dare effetti collaterali significativi, tra cui danno al DNA, disfunzioni nell’assorbimento di rame, eccessivo assorbimento di ferro e formazioni di calcoli renali di ossalato.
Ecco perché diviene sempre importante rivolgersi a personale esperto e formato, e non affidarsi al fai da te in quanto il prodotto di qualità e la sua modalità/posologia di assunzione fanno la differenza tra l’apporto di un beneficio o un danno all’organismo.
FONTI:
Hemilä, Harri, and Elizabeth Chalker. “Vitamin C for preventing and treating the common cold.” Cochrane Database of Systematic Reviews 1 (2013).
Moreira, A., et al. “Nutritional modulation of exercise-induced immunodepression in athletes: a systematic review and meta-analysis.” European journal of clinical nutrition 61.4 (2007): 443-460.
Dott. Atanasio De Meo
Farmacista;
Dottore in Scienze e Tecnologie del Fitness e dei Prodotti della Salute;
Diploma di Master in Nutrizione Clinica;
Biointegra 3.0
Tel. 3924600170
Email. nutrizioneebenessere.bio@gmail.com