Ansia e Insonnia: quali sostanze utilizzare per combatterle???

, Ansia e Insonnia: quali sostanze utilizzare per combatterle???

L’ansia insieme alla depressione rappresenta uno dei più comuni disturbi mentali e colpisce quasi 55 milioni di persone solo negli Stati Uniti con un numero quasi sovrapponibile in Europa.

L’ansia  è considerata una condizione debilitante, caratterizzata da un sentimento di preoccupazione persistente di un pericolo non ben definito che ostacola la capacità dell’individuo di rilassarsi.

E’ sempre opportuno distinguere lo stato di ansia transitorio (prima di un intervento chirurgico, del ciclo mestruale,  perdita di un familiare, insuccesso scolastico, divorzio etc.) in relazione ad una specifica condizione di difficoltà, da quello generalizzato caratterizzato da una sensazione diffusa di nervosismo indice di nevrosi iniziale, di una schizofrenia o di uno stato allucinatorio.

In generale i sintomi dell’ansia includono tristezza , insonnia, emicrania, disfunzioni dell’ambito sessuale, palpitazione, sudorazione, alterazione dell’umore, disagio, tensione muscolare e dolori.

Fino ad oggi i meccanismi responsabili dei disturbi ansia restano ancora poco chiari.

Alcune ipotesi riguardano una disregolazione di neurotrasmettitori specifici come la serotonina, la dopamina,  l’acido gamma-aminobutirrico (gaba) e  la noradrenalina.

Purtroppo però queste sono ipotesi poiché non ci sono prove cliniche definitive che dimostrino che la disregolazione dei questi neurotrasmettitori sia il fattore causale dell’ansia; a testimonianza di questo il fatto che il trattamento con antidepressivi per questa condizione è spesso inefficace.

L’insonnia invece è tra i problemi di salute più diffusi nella popolazione; circa il 9% della popolazione mondiale soffre di insonnia cronica, e circa il 30% soffre di insonnia in maniera occasionale.

Il termine insonnia viene utilizzato per indicare un disturbo che implica difficoltà ad addormentarsi anche in circostanze ideali, frequenti e prolungati risvegli notturni, risveglio precoce al mattino e queste difficoltà del sonno avvengono almeno 3 volte a settimana e persistono per almeno 1 mese.

Le principali cause di insonnia sono: patologie psichiatriche, psicologiche, alcol e farmaci, scosse ritmiche degli arti, apnea del sonno.

Detto questo cosa possiamo utilizzare dal punto di vista nutraceutico???

Bene le sostanze sono diverse e con comprovata efficacia scientifica e tra queste includiamo:

Magnesio, Melatonina, Passiflora, Valeriana, Melissa, Biancospino, Iperico, Magnolia, Probiotici

Nell’elencarvi tutte le sostanze e le proprietà rischierei di fomentare il fenomeno dell’ansia in alcuni e di facilitare il riposo notturno per altri, quindi mi concentrerò su tre sostanze.

Magnesio:

Minerale coinvolto in più di 300 reazioni enzimatiche, ha dimostrato di modulare il disturbi legati all’ansia.

Numerose sperimentazioni cliniche hanno coinvolto combinazioni di  magnesio + altri micro-nutrienti o estratti vegetali e finora tutti gli studi hanno mostrato una direzione positiva nel trattamento delle forme ansiose con dosaggi da 100-600 mg.

In generale i partecipanti hanno beneficiato di una riduzione significativa delle componenti ansiose oltre che depressive.

C’è da considerare che questi effetti sono stati ottenuti con somministrazione di magnesio in combinazione a zinco, vitamine del gruppo b, calcio, e con estratti fitoterapici come valeriana melissa biancospino.

Quindi seppure sembra chiara l’efficacia, sono necessari studi futuri per verificare l’attività ansiolitica come singolo componente.

Per quanto riguarda gli effetti del magnesio sull’insonnia una recente metanalisi ha dimostrato come l’assunzione di 500 mg giornalieri di magnesio abbia provocato un aumento del tempo di sonno, un aumento dell’efficienza del sonno, un aumento della concentrazione di melatonina , e una riduzione significativa della latenza all’insorgenza del sonno e della concentrazione plasmatica di cortisolo rispetto al placebo. Quindi possiamo affermare un effetto positivo del magnesio nel trattamento dell’insonnia.

Melatonina: la melatonina è un ormone secreto dalla ghiandola pineale durante la notte.

La sintesi ed il rilascio notturno di melatonina della ghiandola pineale è strettamente controllato dall’orologio biologico localizzato nell’ipotalamo che viene inibito dall’espozione alla luce solare.

Una metanalisi di studi ha valutato l’efficacia della melatonina nel migliorare il sonno in pazienti con patologie neurodegenerative in particolare Alzheimer e Parkinson.

La somministrazione di 3-10 mg per trattamenti da 10 giorni a 24 settimane ha dato effetti positivi sulla qualità del sonno, migliorando anche gli aspetti clinici e neurologici.

Diversi altri studi hanno confermato come dosi da 0.1 a 5 mg al giorno con durata di trattamento da 7 a 182 giorni hanno mostrato effetti significativi con un aumento del tempo del sonno totale e il miglioramento della  qualità del sonno.

C’è da sottolineare come i risultati migliori si siano avuti con dosaggi e durata di utilizzo maggiori.

Quindi possiamo affermare che la melatonina aiuta a migliorare la qualità del sonno e  a ripristinare il ritmo circadiano e che può essere considerata come un efficace strumento terapeutico da sola o in combinazione ad altre terapie.

Botanicals:

Passiflora  – Valeriana – Luppolo

Possiamo definirlo il trittico magico, (uno studio conferma l’efficacia terapeutica della combinazione di queste tre sostanza con una azione ansiolitica simile a quella  dello zolpidem – benzodiazepina)  ma ci concentreremo sulla passiflora.

La passiflora ha una lunghissima storia come ansiolitico e quattro studi clinici hanno documentato l’efficacia nel trattamento dei disturbi legati all’ansia.

In particolare uno studio clinico ha valutato la differenza di efficacia della stessa con una benzodiapina (farmaco) oxazepam rivelando che non esiste nessuna differenza in termini di efficacia.

Inoltre i soggetti del gruppo di utilizzo della passiflora hanno riferito una minore compromissione delle prestazioni lavorative rispetto a quelli trattati con benzodizepine.

Un altro effetto  ansiolitico è stato evidenziato in soggetti sottoposti ad intervento chirurgico e soggetti con diagnosi di disturbo dell’adattamento con umore ansioso con dosaggi somministratii da 300 a 500 mg al die per una durata media di 30 giorni.

Poche, lievi e trascurabili sono stati gli effetti avversi principalmente vertigini, sonnolenza, nauesa.

Molto importante come per tutti i botanicals al fine di avere un effetto positivo la titolazione e la standardizzazione dei principi attivi, ovvero la certificata presenza di quella miscela di componenti che poi esplicano l’effetto positivo in particolare ricordiamo per la passiflora i flavonoidi tra cui la vitexina, l’iperoside, e l’isovitexina.

Quindi possiamo affermare che sono diverse ed efficaci le sostanze nella modulazione di questi due disturbi cosi frequenti e invalidanti, di conseguenza è consigliabile affidarsi a medici e farmacisti capaci di individuare la giusta miscela di botanicals (titolata e standardizzata), macronutrienti e micronutrienti a dosaggi e biodisponibilità adeguata.

Dott. Atanasio De Meo

Farmacista

Dottore in Scienze e Tecnologie del Fitness e dei Prodotti della Salute

Diploma di Master in Nutrizione Clinica

Biointegra 3.0

Tel. 3924600170

Email. nutrizioneebenessere.bio@gmail.com

Atanasio De Meo

Sono un Farmacista, Dottore in Scienze e Tecnologie del Fitness e dei Prodotti della Salute ed ho un Diploma di Master in Nutrizione Clinica. Mi occupo di integrazione sportiva e sono il CEO di BIOINTEGRA 3.0 SRL, un'attività che si occupa di nutrizione ed integrazione per il benessere della persona. Sono Socio AFEN Associazione Farmacisti Esperti In Nutrizione, Socio A.D.I.S.F Associazione Dottori Italiana Scienze del Fitness, Socio SINSEB Società Italiana di Nutrizione dello Sport e Benessere.

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