Tra gli insetti che meno possono spaventare e che sapremmo riconoscere immediatamente, le coccinelle risultano le prime della lista. Seppur molto carine, sono anche utili a livello agronomico e infatti, fortunatamente, sono utilizzate nella lotta biologica contro gli insetti dannosi per le piante. Vediamo però più nel dettaglio chi sono le coccinelle e come si comportano realmente in natura.
Le coccinelle appartengono all’ordine dei coleotteri e alla famiglia Coccinellidae. Fanno parte di questa famiglia circa 6 mila specie che sono suddivise a loro volta in sei sottofamiglie.
I coleotteri, così come i lepidotteri (ordine di appartenenza delle farfalle e delle falene), hanno un ciclo olometabolo. Ciò significa che la forma giovanile, ovvero quella larvale, è molto differente dalla forma adulta.
Gli stadi vitali di una coccinella sono quattro (Figura):
- stadio di uovo, nel quale vengono deposte sulle superfici o sulle foglie delle uova in piccoli gruppi, che si schiuderanno dopo 4-8 giorni dalla deposizione;
- stadio larvale, dove le larve escono dalle uova e iniziano a nutrirsi per circa tre settimane, dopo di che formeranno una prepupa;
- stadio di pupa, che si completa 24 ore dopo la prepupa, rimanendo in questo stadio dai 7 ai 10 giorni;
- stadio di adulto, la coccinella come noi la conosciamo è formata completamente. Ha un’aspettativa di vita di uno o due anni.
Figura. Stadi vitali della coccinella (Credit: https://it.freepik.com/).
Per molti scienziati la famiglia Coccinellidae si suddivide in due gruppi: fitofagi e predatori. I fitofagi, cioè coloro che mangiano le parti verdi della pianta, possono a loro volta risultare dannosi. Ne è un esempio Epilachna chrysomelina, la coccinella del melone, che utilizza questa pianta come sola e unica fonte di sostentamento. Le predatrici, utili alla lotta biologica, si nutrono di piccoli insetti come afidi, cocciniglie e mosche bianche. Talvolta, però, il cibo può essere insufficiente e le coccinelle predatrici possono darsi al cannibalismo. Sia larve che adulti possono nutrirsi di uova o individui deboli della stessa specie.
Altra caratteristica delle coccinelle è la loro colorazione che ne permette la difesa dai predatori. In natura i colori accesi sono sinonimo della presenza di sostanze tossiche, che vengono prodotte ed emesse dall’insetto in caso di attacco. Le colorazioni sono differenti in base alla tipologia di coccinella. Difatti, possono essere suddivise in due categorie: le generaliste (che mangiano più specie di insetti o di piante), che hanno solo due colori, uno di fondo (giallo, rosso o arancione) e dei puntini neri in contrasto; e le specialiste (che mangiano solo una specie di insetto o di pianta), che sono in grado di variare più volte la colorazione nell’arco della loro vita.
A livello riproduttivo, le coccinelle hanno molti partner. Alcuni studi hanno rivelato che questo accade per un’elevata incompatibilità tra le uova femminili e gli spermatozoi maschili. Per ovviare a questo problema, le femmine raccolgono nelle loro spermateche più spermatozoi possibili, appartenenti a più maschi possibili, per avere una maggiore probabilità di fecondazione. Ma ogni cosa ha il suo rischio. Infatti, l’essere promiscue e la durata dei rapporti stessi, aumentano, nelle coccinelle, la possibilità di contrarre malattie sessualmente trasmissibili, così, molto spesso le femmine vengono colpite dall’acaro Coccipolipus hippodamiae, che le rende sterili in meno di tre settimane.
Fonti:
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/B9780123741448001569
https://www.entomoljournal.com/archives/2017/vol5issue5/PartR/5-5-24-374.pdf
Ringraziamenti:
https://it.freepik.com/vettori-gratuito/ciclo-di-vita-della-coccinella-su-priorita-bassa-bianca_13634390.htm#from_view=detail_alsolike