La divulgazione scientifica è un’attività che è stata svolta da numerosi scienziati, includendo tra questi anche molti di quelli che grazie alle loro scoperte hanno cambiato il corso della storia della scienza e dell’uomo, portando ad un profondo progresso delle conoscenze umane e contribuendo a risolvere gravi problemi dell’umanità. In questo periodo storico però, considerando la disinformazione, la velocità con cui questa si diffonde e i seri danni che causa nella popolazione, la divulgazione scientifica ricopre un ruolo vitale per la società, informando correttamente il grande pubblico e facendo riflettere le persone nel compiere delle scelte che potrebbero salvare la loro vita e quella dei propri cari.
Gran parte della disinformazione e delle fake news nel campo scientifico, oggigiorno, vengono veicolate per mezzo di internet, con particolare riferimento ai social networks. Gli scienziati non possono stare a guardare, hanno il dovere e la responsabilità di intervenire al fine di arginare questa tendenza, estremamente pericolosa quando è volta nei confronti di tematiche fortemente legate al benessere della salute pubblica, come la prevenzione delle malattie infettive con la vaccinazione ed il corretto utilizzo dei farmaci antimicrobici, poiché l’antibiotico-resistenza rappresenta una grave e reale minaccia per tutti noi.
Questo grave problema, che riguarda l’informazione dei nostri tempi, ha un nome ben preciso, ovvero, quello di infodemia, una parola macedonia modellata sull’inglese “infodemic”, derivante dalla fusione di: “info(rmation)”, che significa “informazione”; e “(epi)demic”, che significa “epidemia”. Infatti, l’infodemia viene definita come un abnorme flusso di informazioni di qualità variabile su un argomento, prodotte e messe in circolazione con estrema rapidità e capillarità attraverso i media tradizionali e digitali, tale da generare disinformazione, con conseguente distorsione della realtà ed effetti potenzialmente pericolosi sul piano delle reazioni e dei comportamenti sociali.
Uno degli aspetti più importanti è che numerosi contenuti potrebbero rivelarsi dannosi per la nostra salute, visto che potrebbero farci prendere delle scelte estremamente pericolose per noi stessi e anche per chi ci circonda. Perciò, cerchiamo di non fidarci di qualsiasi contenuto, anche se questo è pubblico, perché il fatto che un contenuto sia stato pubblicato non garantisce che sia attendibile, approfondiamo consultando più fonti attendibili come, per esempio, le informazioni che vengono pubblicate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità.
Insomma, considerando i danni che l’infodemia può causare nella popolazione, dobbiamo imparare a difenderci sviluppando e coltivando consapevolezza e spirito critico nei confronti di ogni contenuto che consultiamo.
Fonti:
Cherubini E. (2023). Immunità e salute: informarsi consapevolmente nell’era dell’infodemia. Scienzintasca. Con il patrocinio del Master in Divulgazione Scientifica dell’Università degli Studi di Siena, dell’Associazione USiena Alumni, del Rotary Club di Pitigliano, Sorano e Manciano (Grosseto) e del Comune di Manciano (Grosseto)
https://accademiadellacrusca.it/it/parole-nuove/infodemia/19506