Per tutti quelli che volessero saperne di più sul tema vaccini e COVID-19, evitando di farsi una propria opinione sulla base di congetture, complotti, convinzioni e credenze personali, consiglio di reperire informazioni serie e dettagliate all’interno del sito internet dell’Istituto Superiore di Sanità.
Vi faccio un piccolo riassunto del terzo report di analisi congiunta dei dati dell’Istituto Superiore di Sanità:
• il report si riferisce a oltre 27 milioni di persone vaccinate con almeno una dose, che rappresentano circa la metà della popolazione italiana con almeno 12 anni di età. La valutazione del rischio della diagnosi d’infezione da SARS-CoV-2 arriva a oltre 170 giorni dalla somministrazione della prima dose;
• nel periodo di studio, l’incidenza della diagnosi della COVID-19 è passata da 1.2 nei primi 14 giorni dopo la prima dose del vaccino (periodo di riferimento paragonabile al rischio dei non vaccinati) a 0.6 nei soggetti con un ciclo incompleto, e a 0.3 nei soggetti con ciclo vaccinale completo;
• il rischio della diagnosi della COVID-19 nei soggetti vaccinati diminuisce progressivamente dopo le prime due settimane dalla somministrazione della prima dose, raggiungendo una riduzione superiore al 95% alla fine del periodo di osservazione. A oltre 170 giorni dalla somministrazione della prima dose, il rischio di diagnosi resta ancora molto basso;
• per quanto riguarda l’incidenza del ricovero delle persone vaccinate, prima del 16 maggio 2021, si riduce da 0.27 nei primi 14 giorni dopo la prima dose a 0.09 nelle persone con vaccinazione incompleta, e a 0.03 in coloro con vaccinazione completa;
• l’incidenza dei decessi successiva alla diagnosi di COVID-19 tra le persone vaccinate, prima del 16 maggio 2021, diminuisce da 0.08 nei primi 14 giorni dopo la prima dose a 0.01 in coloro con vaccinazione completa;
• si conferma il beneficio della vaccinazione per tutte le fasce d’età, per uomini e donne anche nel periodo più lungo di osservazione, 170 giorni;
• l’analisi stratificata per “brand di vaccino” evidenzia per tutti i vaccini una riduzione del rischio d’infezione, ricovero, ricovero in terapia intensiva e decesso, già a partire dalla seconda settimana dopo la somministrazione della prima o dell’unica dose. Per i vaccini che prevedono la somministrazione di due dosi, si osserva un’ulteriore riduzione del rischio dopo la somministrazione della seconda dose;
è indiscutibile che nella valutazione della somministrazione di un farmaco, come il vaccino contro il coronavirus SARS-CoV-2, ciò che deve essere considerato è il rapporto rischio-beneficio, e ad oggi, il beneficio è nettamente maggiore del rischio.
Fonte:
Dott. Atanasio De Meo
Farmacista
Dottore in Scienze e Tecnologie del Fitness e dei Prodotti della Salute
Diploma di Master in Nutrizione Clinica
CEO di BIOINTEGRA 3.0 SRL
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