GUGGUL: Avvicinarsi alla fitoterapia

guggul, GUGGUL: Avvicinarsi alla fitoterapia

Viaggiare nel mondo del fitoterapico mi sta aprendo un universo del tutto nuovo. Sono moltissime le piante che hanno proprietà terapeutiche o pseudo tali.

Questa volta darò qualche notizia su un arbusto orientale che si chiama Commiphora mukul o guggul, appartenente alla famiglia delle Burseraceae. E’ un arbusto spinoso che cresce spontaneamente in Pakistan e India, ed è utilizzato come fonte di caucciù.

Nella medicina Ayurvedica tradizionale indiana, viene usato da millenni per le sue attività antiinfiammatorie e antireumatiche, usato anche per le otiti, l’asma e nei casi di ascite

Nella medicina moderna viene utilizzato soprattutto per le caratteristiche ipolipemizzante e antiaterogena per il trattamento di varie patologie: in particolare riduce il livello di trigliceridi, colesterolo, fosfolipidi e LDL, aumentando allo stesso tempo i valori di HDL.

Sono ancora in corso studi sul meccanismo d’azione che pare sia dovuto in parte ad un aumento del numero dei recettori per il colesterolo LDL posti sulla superficie delle cellule del fegato, e in parte,forse, anche ad un aumento del legame colesterolo/recettore, ma mancano ancora certezze.

Gli estratti di questo arbusto sono utili (secondo studi effettuati su ratti) anche per altre patologie quali aterosclerosi, reumatismi, l’obesità, disordini del metabolismo e stati infiammatori.

Dall’incisione della corteccia nella parte bassa della pianta si ricava una resina (corrispondente del caucciù) che rappresenta la parte attiva dal punto di vista farmacologico, contenente diversi costituenti ricchi di molecole steroidee che prendono il nome di gugulsteroni di cui i più rappresentativi sono il gugulsterone E e Z, responsabili della riduzione dell’assorbimento intestinale dei lipidi.

Il guggul è presente in molti integratori e può essere assunto quotidianamente ma ricordiamo che è un vegetale e come tale può essere portatore di allergie che possono manifestarsi soprattutto con eruzioni cutanee più o meno diffuse. Inoltre per alcune caratteristiche non va sottovalutata l’interazione con altri farmaci soprattutto quelli legati alla pressione arteriosa e agli anticoagulanti. Si sconsiglia l’uso in gravidanza e allattamento anche se non si hanno notizie certe su questi stati fisiologici particolari.

Per quanto concerne gli effetti collaterali si fa spesso cenno a mal di stomaco, nausea, vomito e problematiche gastrointestinali che però rientrano appena sospesa l’assunzione.

Quindi è importantissimo conoscere i componenti degli integratori che assumiamo e sapere a cosa serve ognuno di loro.

Oltre a composti farmacologici il guggul può essere assunto in polvere in tisane o centrifugati di frutta o di verdura (ottimo se unito a finocchio, basilico e sedano per un notevole effetto depurativo e detossificante.)

Le indicazioni contenute in questo sito non devono in alcun modo sostituire il rapporto con il medico. E’ pertanto opportuno consultare il proprio medico curante e/o lo specialista.

 

bibliografia

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