La mela: da alimento naturale a risorsa funzionale

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La mela domestica (Malus) è una delle più importanti colture di frutta in tutto il mondo. Le Crabapples, note anche come mele selvatiche, appartengono al genere Malus (famiglia delle Rosacee ) e sono attualmente utilizzate come una delle più importanti fonti di semi con una maggiore concentrazione di tutti e quattro gli omologhi del tocoferolo ( α, β, γ e δ) e come fonte di sostanze antiossidanti idrofile per l’industria alimentare e cosmetica. Le mele selvatiche vengono utilizzate nella preparazione di gelatine, marmellate, bevande e vini.

Secondo FAOSTAT (2018), la produzione mondiale di mele negli ultimi cinque decenni è aumentata del 424% da 17,0 milioni di tonnellate nel 1961 a 89,3 milioni di tonnellate nel 2016. Le nazioni produttrici principali includono Cina, USA , Polonia, Turchia, Iran, Italia, Russia, Uzbekistan e Ucraina. Ci sono centinaia di cultivar di mele, ma solo cinque attualmente dominano la produzione mondiale: Fuji, Golden Delicious, Delicious, Granny Smith e Gala. Attualmente, le mele vengono trasformate in molti prodotti alimentari: succo di mela, salsa di mele, fette (essiccate, congelate e in scatola) e sidro di mela. Alcuni studi hanno evidenziato che estratti ottenuti dalla polpa o dai semi di frutti di mela selvatica dell’Himalaya ( M. baccata ) non solo contenevano moderate concentrazioni di polifenoli, ma anche molecole di acidi grassi come acido palmitico, etil palmitato e linoleina, che sono ben noti per usi medicinali. Altri studi hanno documentato invece che i semi di mela recuperati dalla mela selvatica sono una fonte promettente di oli, che contengono anche fitosteroli, principalmente il β-sitosterolo (uno tra i fitosteroli più comuni presenti nella dieta umana insieme ad campesterolo ed allo stigmasterolo).

L’aumento della produzione di mele e la crescente domanda di prodotti alimentari derivati ​​da piante hanno però portato a un drastico aumento dei rifiuti. Il settore di trasformazione alimentare contribuisce maggiormente ai rifiuti alimentari: nel 2012, si stima che siano 17 milioni di tonnellate o il 19% di un totale di 87,6 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari generati nell’UE-28, sulla base dei dati forniti da Fusions UE. Nella produzione su larga scala di succo di mela, il 75% della mela viene utilizzato per il succo, mentre il restante 25% viene scartato come rifiuto o utilizzato in maniera inefficace. Questi sottoprodotti possono invece essere trasformati e ulteriormente incorporati come ingredienti nella produzione di prodotti alimentari funzionali di alto valore (barrette di cereali, biscotti, muffin, pane e prodotti a base di latte fermentato) con molti effetti fisiologici e biochimici.

L’analisi chimica degli oli di sansa utilizzando la cromatografia gas-massa spettrometria (GC / MS) e la cromatografia a fase inversa liquida accoppiata a rivelatori a fluorescenza (RP-HPLC / FLD) ha portato all’identificazione e alla quantificazione di 56 singoli composti lipofili tra cui acidi grassi insaturi,  polinsaturi e saturi, nonché fitosteroli e quattro omologhi del tocoferolo. Gli oli recuperati dai sottoprodotti di Malus spp. (in particolare il cv “Ola”) sono ricchi di acidi grassi come linolenico (57,8%), α-linolenico (54,3%) e oleico (25,5%). Nell’olio di mela è stata stabilita una quantità significativamente maggiore di δ-tocoferolo. Dunque si pensa che, un utilizzo mirato delle vinacce di mele faciliterà la gestione di tonnellate di sottoprodotti e favorirà l’ambiente e l’industria.

 

Bibliografia:

Valorization of Wild Apple (Malus spp.) By-Products as a Source of Essential Fatty Acids, Tocopherols and Phytosterols with Antimicrobial Activity.

Radenkovs V1Kviesis J2Juhnevica-Radenkova K3Valdovska A4,5Püssa T6Klavins M7Drudze I8. (2018)

marialetiziacampanella

Maria Letizia Campanella ha conseguito la laurea triennale nel 2015 in Scienze della Nutrizione presso l’Università della Calabria. Presenta una tesi dal titolo: ”Metodologia di analisi dello iodio in alimenti vegetali iodio-fortificati”. Nel 2014 svolge un’attività di tirocinio presso l’Ospedale Civile dell’Annunziata di Cosenza nel reparto di neonatologia. Nel 2017 diventa socia attiva dell’Associazione noprofit Nutrizione Umana. Nel 2018 consegue la laurea Magistrale in Scienze della Nutrizione sempre presso l’Università della Calabria presentando una tesi dal titolo: “Supplementazione nutrizionale in giovani pallavoliste”. Parallelamente a un’attività di tirocinio nell’istituto industriale “Monaco” di Cosenza nel quale insieme all’Associazione Nutrizione Umana svolge attività di educatore alimentare e di visite nutrizionali sugli alunni delle classi del biennio dell’istituto. Sempre nel 2018 entra a far parte dell’associazione ASBC (Associazione Scientifica Biologi Calabresi). Durante il suo percorso universitario ha scoperto e coltivato la sua passione per il mondo della nutrizione che approfondisce grazie a svariati corsi partecipando a convegni organizzati da varie associazioni della sua regione e della sua università. Frequenta il 18 corso della SNS (Scuola di Nutrizione Salernitana) per approfondire i vari protocolli nutrizionali da poter un giorno applicare nella sua futura professione. Nel dicembre 2018 sostiene l'esame di stato presso l'Università della Calabria abilitandosi alla professione di biologo. Attualmente è in attesa di iscrizione all'Ordine dei Biologi.

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